il tributo del 2013

Tares, partite le ingiunzioni per recuperare i 7 milioni evasi

PESCARA. L’amministrazione comunale, alle prese con la Tari, deve ancora recuperare parte delle somme evase della Tares, la vecchia tassa sui rifiuti in vigore nel 2013. Il mancato gettito è stato...

PESCARA. L’amministrazione comunale, alle prese con la Tari, deve ancora recuperare parte delle somme evase della Tares, la vecchia tassa sui rifiuti in vigore nel 2013. Il mancato gettito è stato di oltre 7 milioni di euro.

Nel settembre scorso, sono stati spediti ai 9mila contribuenti non in regola gli avvisi di accertamento per costringerli a pagare l’importo della tassa, più la sanzione del 30 per cento e gli interessi, pari al 2,5 per cento annuo. Ma non tutti hanno proceduto ai pagamenti. E ora per i contribuenti irriducibili sono in arrivo le ingiunzioni di pagamento, cioè l’ultimo appello alla cassa prima di far partire la riscossione coattiva e poi l’eventuale pignoramento dei beni.

Insomma, l’imposta sui rifiuti si sta rivelando la tassa più odiata dai pescaresi. Nel 2013, con la Tares, era stato previsto un gettito di 23.717.197 euro, ma l’incasso effettivo registrato a giugno 2014 è stato di 15.969.759 euro. Il mancato gettito ha toccato così la cifra di 7.747.438 euro, di cui il 13,55 per cento derivante dal mancato versamento delle utenze domestiche, ossia le famiglie pescaresi, e l’86,45 per cento dal mancato pagamento delle utenze non domestiche, cioè imprese, negozi, bar, ristoranti, banche, uffici, alberghi.

I contribuenti non in regola hanno avuto tempo sino a settembre scorso, cioè fino al momento dell’invio degli avvisi di accertamento della Soget, per poter pagare la Tares con una sovratassa minima, utilizzando cioè l’istituto del ravvedimento operoso che prevede sanzioni ridotte fino al 3,75 per cento dell’imposta. Ora, però, il tempo è scaduto e le sanzioni sono più salate.(a.ben.)

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