Tassa sui turisti, la Corte dei conti dice sì

I giudici contabili, su richiesta del sindaco, esprimono parere favorevole all’applicazione dell’imposta

PESCARA. L’amministrazione comunale può ricorrere all’applicazione della tassa di soggiorno per rimpinguare le casse dell’ente. Il via libera è arrivato dalla Corte dei conti che si è espressa sulla base di un parere richiesto dal sindaco Marco Alessandrini.

E ora l’apposita delibera contenente l’imposta sul turismo, già all’esame della commissione Finanze, può proseguire il suo iter. Approderà, forse, entro la fine del mese in consiglio comunale per l’approvazione definitiva. L’assessore al commercio Giacomo Cuzzi, proponente della delibera, conta di applicare la tassa già prima della prossima estate. Tuttavia, il giudizio espresso dai giudici contabili appare piuttosto articolato. La Corte dei conti ha ritenuto, innanzitutto, ammissibile la richiesta di un parere avanzata dall’amministrazione comunale. «Il collegio», si legge nel documento inviato al sindaco e agli uffici dell’ente, «ritiene che, attenendo il quesito a norme in materia di acquisizione di entrate tributarie, lo stesso possa essere considerato oggettivamente ammissibile, limitatamente agli aspetti legati all’interpretazione del quadro normativo in materia».

Poi, il parere sulla tassa di soggiorno. «In merito alla portata applicativa dei vincoli imposti dalla Legge di stabilità per il 2016 al potere degli enti territoriali di deliberare aumenti dei tributi e delle addizionali limitatamente al 2016», scrive la Corte dei conti, «questa sezione si è già espressa. In tale sede, sono state fornite indicazioni interpretative sia in merito alla ratio dell’intervento legislativo, sia rispetto al relativo perimetro applicativo, precisando che “il blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali per il 2016 investe tutte le imposte dirette e indirette e tutte le forme di maggiorazione, inclusa la costituzione dell’imposta di soggiorno”». «Nella medesima delibera», aggiungono i giudici contabili, «venivano altresì richiamate le fattispecie espressamente esonerate dal legislatore rispetto al blocco impositivo; tra queste, la sospensione dell’efficacia delle disposizioni (legislative e amministrative) comportanti aumento dei tributi e delle agevolazioni locali rispetto al livello del 2015, non trova applicazione con riguardo agli enti locali che deliberano il predissesto».

Poi, però, la Corte dei conti esprime questo parere che è in pratica il via libera alla tassa. «Resta ferma», si legge ancora, «la competenza esclusiva dell’amministrazione nelle valutazioni attuative delle norme, alla luce della propria situazione di fatto». (a.ben.)

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