Teatro del mare dissestato e rifiuti nelle strade

In via Ungheria e via Verga, a due passi di grandi alberghi pessimo biglietto da visita per turisti e visitatori

MONTESILVANO. Teatro del mare con un pavimento che in più punti presenta delle mattonelle divelte; lastroni di cemento abbandonati in via Ungheria, la passerella per i turisti che si recano a piedi in spiaggia; sedie, scaffali e vetrate scaricati in via Verga. È questo il biglietto da visita della zona vicina ai grandi alberghi, così come si presentava ieri mattina, per i bagnanti, i quali, nel primo week end di bel tempo, dovrebbero da oggi cominciare ad affollare palme e ombrelloni, seppure con qualche disdetta a causa della crisi.

In via Ungheria, dopo essere entrati per qualche decina di metri da via Aldo Moro, intorno ad un cassonetto per la raccolta dell’immondizia, si nota subito un piccolo ammasso composto da una serie di lastroni di cemento accatastati uno sopra all’altro e ancora un pinguino–giocattolo di plastica, cartoni, un’insegna condominiale, ceramiche, bottiglioni, tubi, buste, contenitori di succhi di frutta, pacchetti di sigarette vuoti, eccetera.

Sullo stesso punto, poi, se si alza lo sguardo, si nota un cartello stradale che indica la direzione del parcheggio situato dietro al Teatro del mare. Solo che il cartello è quasi completamente avvolto da una vegetazione tale da nasconderlo alla vista, ed è dunque possibile scorgerlo solo per uno squarcio; mentre il parcheggio, un’area, come quella del Teatro del mare, affidata da un privato all’amministrazione comunale in comodato d’uso, è chiuso e con l’erba alta. Idem su una strada parallela di via Ungheria, più a nord. In via Verga – come segnalato anche da un turista che ha la casa delle vacanze a Montesilvano,dove trascorre tre tutta l’estate – sempre immettendosi da via Aldo Moro, percorsi alcuni metri, sotto a un condominio situato sulla sinistra, si trovano una serie di suppellettili che sembrano voler ricreare un ambiente domestico: una sedia in legno posta vicino ad un raccoglitore per l’immondizia, uno scaffale adagiato, anche qui lastroni di cemento, qualche straccio, tubi di scolo e altro materiale vario. L’ultimo tratto di strada, che si congiunge con via Inghilterra, non è altro che una gimkana, su un pavimento in più punti senza asfalto, tra piccoli crateri, d’ostacolo alle automobili per gli avvallamenti che formano e certamente pericolosi per i pedoni e i ciclisti.

«Se Montesilvano è una città che deve vivere anche di turismo», sottolinea una residente, Cristina Falconieri, mentre da via Ungheria si sta dirigendo verso il mare accompagnata da un’amica, «non credo che quello che si nota qui vada molto bene. E non è solo un problema di via Ungheria».

Vito de Luca

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