Terra: "A maggio Oriente sarà riaperto"

Parla il titolare dello stabilimento bruciato. Sequestrato il locale, ascoltati dieci testimoni

PESCARA. Dello stabilimento balneare Oriente, distrutto da fiamme alte cinque metri, si è salvata l'insegna rimasta in piedi con il tetto crollato: devastato il resto del locale. Ieri, la polizia ha sequestrato lo stabilimento e passato al setaccio il locale alla ricerca di tracce: non sono stati trovati inneschi, si fa strada l'ipotesi di un incidente finito in disastro. Non si esclude nemmeno la pista del dolo. Il titolare Alfonso Terra parla via Facebook: «Riapriremo il 1º maggio».

«Per il Primo maggio saremo operativi. Nu sem nu». Questo l'annuncio di Alfonso Terra lanciato via Facebook mentre si prepara a rientrare dalla vacanza alle Mauritius: la frase di chi non vuole rassegnarsi ma ricominciare. Dagli amici, una pioggia di commenti: da «Non mollare» a «Non bastano le fiamme per distruggere Oriente».

IL VIDEO DANNEGGIATO
L'indagine sul rogo va avanti in attesa di avere ulteriori elementi dalle immagini del sistema di videosorveglianza del locale.
La memoria del computer sulla quale è stato registrato il filmato è danneggiata a causa del fuoco e della temperatura altissima nello stabilimento. La polizia sta cercando di recuperare i video anche se non è detto che le telecamere abbiano ripreso episodi rilevanti.

DIECI TESTIMONI
Le testimonianze raccolte dalla polizia arrivano da residenti del lungomare Matteotti e da un passante che ha raccontato di aver visto due ragazzini vicino all'ingresso dello stabilimento. Il passante non ha visto di più: soltanto due ragazzini sulla spiaggia buia. Dall'ascolto dei testimoni, però, la polizia vuole capire da dove è divampato il rogo per indirizzare le indagini: in base alle condizioni in cui è ridotto Oriente, si pensa che l'incendio sia partito dal versante della spiaggia. In questa parte, lo stabilimento è distrutto: bruciati il ristorante da 130 coperti e la cucina, il bar e l'attrezzatura da spiaggia. Dello stabilimento si è salvata l'insegna: crollato anche il tetto.

IL PROPRIETARIO
Terra, proprietario dello stabilimento, componente della stessa famiglia che gestisce il ristorante La Murena e il lido Croce del sud, sta per tornare a Pescara dalla vacanza. Quando rientrerà, Terra sarà ascoltato dalla squadra mobile, coordinata da Pierfrancesco Muriana, anche se la famiglia ha già escluso agli investigatori di aver ricevuto minacce.

INCIDENTE FINITO MALE
L'ipotesi di un corto circuito, con il locale chiuso per ferie, perde consistenza. Negli ambienti investigativi si pensa a un incidente finito in disastro: forse, un petardo che ha innescato il fuoco poi alimentato dal forte vento. Al momento, non è esclusa nemmeno l'ipotesi del dolo. Per mettere sotto controllo l'incendio ci sono volute tre ore.

VIGILE DEL FUOCO FERITO
Per domare l'incendio è stato necessario lavorare tutta la notte e, durante le operazioni di spegnimento con i riforzi arrivati anche da Chieti, un vigile del fuoco, nonostante l'impiego di protezioni, si è sentito male per una carenza di ossigeno ed è stato portato al Pronto soccorso. Subito dopo, il vigile del fuoco è stato dimesso.

PARLA IL SINDACO
«L'incendio che ha distrutto lo stabilimento Oriente è un episodio gravissimo, una ferita per la nostra città e per il Comune», dice il sindaco Luigi Albore Mascia. «Alla famiglia Terra», prosegue, «va la vicinanza dell'amministrazione che è a disposizione per garantire la rapida rinascita di uno stabilimento storico». «Solidarietà a una famiglia che ha creduto sempre nel lavoro» anche dal consigliere Nico Lerri, presidente commissione Ambiente. Mascia chiede «chiarezza in tempi rapidissimi».

FOLLA IN SPIAGGIA
Ieri, la spiaggia si è riempita di amici della famiglia Terra, clienti e curiosi che hanno fotografato lo stabilimento ridotto in cenere: «Forza Oriente, torna presto», recita l'ultimo messaggio.

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