la polemica

Testa attacca Mascia: lo stop alla filovia è uno scivolone

PESCARA. «Pensavo che l'amministrazione comunale e il sindaco Luigi Albore Mascia fossero favorevoli al passaggio della filovia in città. E invece, a poche settimane prima del voto, il sindaco...

PESCARA. «Pensavo che l'amministrazione comunale e il sindaco Luigi Albore Mascia fossero favorevoli al passaggio della filovia in città. E invece, a poche settimane prima del voto, il sindaco contraddice le sue dichiarazioni e il suo operato degli ultimi anni e si rende protagonista di un clamoroso scivolone, cioè lo stop ai lavori per la filovia». A parlare così è il presidente della Provincia Guerino Testa, candidato sindaco del Nuovo centrodestra. Testa critica duramente il sindaco Luigi Albore Mascia, anche lui candidato, per la lettera spedita qualche giorno fa al presidente della Gtm Michele Russso, in cui comunicava la sua decisione di non autorizzare la chiusura delle vie che incrociano la strada parco per poter realizzare la tesatura dei cavi della filovia. Un diniego molto apprezzato dagli ambientasti e da Rifondazione comunista, da sempre contrari al progetto dei filobus.

Testa, invece, boccia la scelta di Mascia. «L'incomprensibile rifiuto del Comune alla chiusura notturna di una strada per qualche ora, impedendo che il cantiere prosegua, appare una scusa bella e buona, davvero poco credibile», sostiene il presidente della Provincia. Testa intravede dietro questa manovra «un accordo tra il sindaco uscente e il partito di Rifondazione comunista, che nelle scorse settimane ha consentito al sindaco di non decadere, non firmando le dimissioni davanti al notaio con il resto dell'opposizione». «È ovvio», dice Testa, «che Rifondazione ha posto delle condizioni precise mantenendo l'amministrazione in piedi e lo stop alla filovia è una di queste. È un peccato che proprio Mascia, da sempre favorevole all'intervento, si renda responsabile di questa sgradevole impasse che costerà cara alle casse del Comune e quindi ai pescaresi». Testa non risparmia neppure la sinistra che candida a sindaco l’ambientalista Loredana Di Paola. «Proprio perché ambientalista», fa notare Testa, «l'aspirante sindaco dovrebbe dire sì a un mezzo elettrico di trasporto pubblico e invece si oppone. È scoraggiante vedere che a Pescara ci si adoperi non per portare avanti delle opere pubbliche e metterle al servizio della collettività, ma per bloccarle».

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