Testa e Fiorilli danno l’assalto a Mascia

Corsa a sindaco, anche Masci pronto per le primarie. Il presidente della Provincia: «Ma se vado alla Regione mi dimetto»

PESCARA. È partito un assalto all’arma bianca per la corsa a sindaco del centrodestra. Oltre al presidente della Provincia Guerino Testa, anche il vice sindaco Berardino Fiorilli si è detto pronto a prendere parte alle primarie per la scelta del candidato, nel caso in cui il sindaco uscente Albore Mascia non dovesse raccogliere il consenso dell’intera coalizione sulla sua ricandidatura. Come alternativa a Fiorilli, ci sarebbe l’assessore regionale Carlo Masci, anche lui di Pescara futura, desideroso probabilmente di riscattare la sconfitta subita nel 2003, quando la maggioranza dei pescaresi scelse Luciano D’Alfonso come sindaco.

Incerto anche il futuro di Testa. Il presidente della Provincia vorrebbe fare il sindaco, ma non disdegna anche un posto come consigliere regionale. «Sono due ipotesi possibili», ha ammesso ieri Testa. Ma nel caso in cui il presidente della Provincia dovesse candidarsi al consiglio regionale, sarebbe costretto a dimettersi per legge 120 giorni dalle elezioni, cioè quindi entro il prossimo 25 gennaio.

Insomma Mascia, sempre più convinto di voler guidare la città per altri cinque anni, è sotto assedio. Lui è il sindaco uscente e dovrebbe avere una sorta di diritto di prelazione sulla candidatura. Ma questa non è affatto scontata. Basta un no di un partito alleato per costringere la coalizione a svolgere per la prima volta le primarie per individuare il candidato. E questo verdetto dovrebbe arrivare in tempi brevi: per la prossima settimana è prevista una riunione di maggioranza proprio sulle prossime elezioni di maggio. Mentre ieri pomeriggio si è svolto un incontro in Comune tra il sindaco Mascia e il neo capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri e si è parlato anche di candidature. «Il sindaco è determinato a riproporre la sua candidatura», ha rivelato Sospiri, «ora deve essere la coalizione a dover esprimere un consenso unanime, altrimenti si andrà alle primarie». «Mi sento di dover smentire», ha aggiunto, «le voci di una trattativa con richieste, da parte di Mascia, di altri incarichi per rinunciare alla candidatura a sindaco». «Ora», ha concluso, «dovremo innanzitutto verificare il patto di coalizione prima di pensare alle candidature». Sospiri, essendo di Forza Italia come Mascia, dovrebbe sostenere la ricandidatura del sindaco. Ma è stato lui per primo ad ipotizzare un ricorso alle primarie se nella coalizione non si dovesse trovare un accordo sul nome dell’uscente.

In questo caso, ecco pronti tre candidati di tutto rispetto. C’è Testa, esponente del Nuovo centrodestra, che potrebbe godere dell’appoggio della senatrice alfaniana Federica Chiavaroli. Ora, si è fatto avanti anche Fiorilli. «Non escludo niente», ha risposto ieri al cronista che chiedeva conferme su una sua possibile candidatura alle primarie del centrodestra. «La scelta del sindaco di Pescara», ha detto, «deve uscire da Pescara e, soprattutto, da una decisione dell’intera coalizione. Se Mascia, per qualche ragione, non dovesse candidarsi, potremmo scendere in campo io o Masci per le primarie. Tutto è possibile». Pescara futura, quindi, potrebbe diventare il terzo incomodo nel confronto-scontro tra i candidati di Forza Italia e Nuovo centrodestra. L’ago della bilancia potrebbero diventare, a questo punto, l’Udc, che però risulta divisa al suo interno e Fratelli d’Italia. Il capogruppo dei centristi Vincenzo Dogali, però, ha già detto più volte di essere contrario a un Mascia bis.

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