Tre operai per pulire 38 parchi

Pineta e altre aree nel degrado, scoppia il caso del personale carente

PESCARA. A Pescara ci sono 38 parchi cittadini, per un totale di ben 57 ettari di terreno da pulire, curare e innaffiare quasi quotidianamente. E’ un lavoro titanico che il Comune svolge con i suoi operai. Quanti sono? Solo tre. Ecco la situazione del verde pubblico urbano.

Una situazione esplosiva, emersa in questi giorni in cui è scoppiato il caso della pineta D’Avalos, dove sono stati trovati, alcuni giorni fa, rifiuti di ogni genere. Domenica scorsa, sono dovuti intervenire gli uomini di Attiva per ripulire il polmone verde più grande della città.
L’attuale giunta, insediatasi due mesi fa, si è trovata così a gestire un problema scottante, mai risolto dalle passate amministrazioni. In pratica, mancano operai e custodi per i parchi, spesso preda dei vandali.

Nelle carte conservate negli archivi del Comune figurano in tutto 14 dipendenti addetti alla manutenzione del verde. Ma non sono dati aggiornati. Tra pensionamenti e trasferimenti ad altri servizi, il numero sarebbe sceso a una decina di lavoratori. Di questi, una parte verrebbe utilizzata per le potature. Tre o quattro, invece, sarebbero addetti alla manutenzione dei parchi. Per lo sfalcio delle erbe durante l’estate, in compenso, l’ente è ricorso a una ditta esterna.

Questo significa che ogni operaio dovrebbe gestire 12 aree, cioè 19 ettari di verde. L’assessore all’ambiente, Isabella Del Trecco, nei giorni scorsi ha detto che intende andare a fondo nella vicenda e capire perché la precedente amministrazione abbia «stralciato la cura dei parchi dal contratto di Attiva, senza aver individuato una seria alternativa e abbandonando al degrado totale la Riserva naturale dannunziana».

Per la verità, la precedente amministrazione si era affidata alla buona volontà delle associazioni di volontariato per gestire un parte del verde pubblico a costo zero. Ad esempio, alla Laad è stata affidata la cura di Villa Sabucchi, che ha una superficie di 18mila metri quadrati; mentre l’Anfass si occupa del Parco del sorriso, di 3.400 metri quadrati. Si è fatto ricorso persino agli sponsor privati per la manutenzione delle aiuole. Ma il polmone verde più grande, la pineta D’Avalos di 28,6 ettari, può contare solo sull’opera dei pochi operai comunali.

Per cercare di risolvere il problema, la precedente giunta, prima di andare via, aveva varato una delibera d’intenti per affidare ad Attiva, la società dei rifiuti, anche la gestione del verde. Per ora, quella delibera è congelata. «Ma non è escluso», fanno sapere fonti dell’amministrazione, «che il progetto possa essere preso in considerazione dal prossimo anno, con nuovi investimenti per l’azienda».