Tribunale, ultimo anno

Fissata al 13 settembre 2013 la chiusura delle sezioni di Penne e San Valentino

PENNE. Saranno soppresse a partire dal 13 settembre 2013 le sezioni del Tribunale di Penne e San Valentino in Abruzzo Citeriore. A partire da quella data, infatti, acquisteranno infatti efficacia le disposizioni del decreto legislativo numero 155 del 7 settembre 2012 che modificherà la cartina giudiziaria del Pescarese. In entrambe le sezioni distaccate del tribunale di Pescara condannate alla chiusura, però, risultano già fissate diverse udienze penali nel periodo successivo alla soppressione decisa dal governo centrale e, così, il presidenza del tribunale di Pescara ha dovuto comunicare ai magistrati, professionali e onorari addetti delle due sezioni periferiche di dare avviso alle parti interessate che le udienze penali si terranno a Pescara.

In particolare, secondo quanto stabilito dalla presidenza del tribunale di Pescara nella nota del 4 ottobre scorso, il giudice Gianluca Falco dovrà tenere a Pescara due udienze penali monocratiche in più, quelle appunto che saranno soppresse a Penne: l’udienza del lunedì della seconda settimana, mentre per l’udienza del mercoledì della seconda settimana sarà affiancato dal giudice onorario Michela Di Cintio.

Stesso discorso per il giudice Laura D’Arcangelo che, invece, dovrà tenere a Pescara l’udienza penale soppressa a San Valentino. Le udienze del giudice onorario Michela Di Cintio, quelle del martedì e del giovedì della terza settimana, si terranno dunque a Pescara, anziché appunto a Penne, in affiancamento al dottor Falco.

Se per la sede del Tribunale la fine è stata dunque segnata, il capoluogo vestino spera ancora di riuscire a salvare l’Ufficio del giudice di pace. Dopo la riunione tenutasi nel mese di settembre tra i capigruppo del consiglio comunale di Penne, convocata dal presidente Gabriele Vellante, il sindaco Rocco D’Alfonso ha incontrato i primi cittadini dei comuni vestini, quelli di Collecorvino, Farindola, Montebello di Bertona, Villa Celiera e Civitella Casanova, in modo da poter studiare una strategia unitaria per salvare l’ufficio del Giudice di pace di Penne.

La difficoltà più grande, ad oggi, resta quella di trovare i fondi necessari per la copertura delle spese di gestione del presidio. Una soluzione per ridurre notevolmente i costi, la più economica, sostenuta anche dal sindaco D’Alfonso, potrebbe essere l’utilizzo di impiegati comunali nell’ufficio del Giudice di pace. I sindaci dell’area vestina, intanto, seguendo l’iter previsto dalla legge, nei prossimi giorni inoltreranno una richiesta scritta al ministero della Giustizia per confermare la propria volontà nel mantenere in vita il presidio.

Francesco Bellante

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