Trifuoggi: "Sono sereno, è stato Del Turco a violare il segreto"

Il capo della Procura di Pescara: "È stato lui a violare il segreto della camera di consiglio dicendo a tutti perché ha lasciato l'aula"

PESCARA. "Se il testo dell'interrogazione parlamentare è quello che leggo sui giornali, dico solo, e senza polemiche, che contiente una serie di evidenti inesattezze. Inoltre è stato Del Turco a violare il segreto del dibattimento: ha detto a tutti perché ha lasciato l'aula". Il capo della Procura di Pescara Nicola Trifuoggi risponde così il giorno dopo la presentazione di una mozione bipartisan che chiede al ministro Angelino Alfano di chiarire la legittimità della lettura in aula di alcune intercettazioni 'pruriginose' nella sanitopoli abruzzese.

"Sono molto sereno e sicuro del nostro lavoro", continua Trifuoggi interpellato dall'Ansa, "È un falso che io abbia dato dei documenti ai giornalisti, primo perché non si tratta di un pubblico dibattito, ma di una camera di consiglio, nella quale possono partecipare solo avvocati e imputati. I quali avevano copie degli atti, quindi sapevano già del contenuto delle intercettazioni. Eppoi è stato Del Turco a violare il segreto del dibattimento, visto che ha detto a tutti i motivi del suo abbandono dell'aula, non la Procura".

Il procuratore di Pescara Trifuoggi ha poi voluto sottolineare che "quando la difesa di Del Turco in udienza ha esposto le sue tesi contro le intercettazioni, è stato il Gup a ritenerle pertinenti".

Secondo quanto ricostruito in aula, il Gup Angelo Zaccagnini avrebbe respinto le istanze della difesa di Del Turco perché le intercettazioni ritenute a luci rosse sarebbero comunque rientrate nel contesto del reato di associazione per delinquere. Il tutto proprio per l'uso della cosa pubblica, una sorta di "appropriazione della cosa pubblica con nomine prive di senso
in una regione dissestata" come avrebbe detto la Procura, da parte degli imputati.