Troppi premi ai dirigenti il Comune se li riprende

Spunta un errore nei calcoli degli incentivi pagati nel 2006, l’ente richiede 10mila euro versati in più. Molti sono ex dipendenti, due di loro sono deceduti

PESCARA. Sono troppo alte le indennità di risultato che il Comune ha versato nel 2006 ai dirigenti di allora. Se ne sono accorti i tecnici dell’ente rifacendo i calcoli in base alle attuali normative in vigore. Ciò vuol dire che i dipendenti, di cui alcuni già in pensione, sono costretti ora a restituire parte delle somme. La cifra complessiva da ridare indietro ammonta a quasi 10.000 euro. Ma non è facile richiederle, perché due dirigenti sono addirittura deceduti. Ma cerchiamo di capire che cosa è successo.

Ricalcolo degli incentivi. Fino al 2006, l’amministrazione comunale erogava le indennità di risultato solo ai dirigenti che avevano un contratto a tempo indeterminato e non a quelli con contratti a tempo determinato. Una disparità di trattamento che è stata ben presto cancellata con una norma del Contratto nazionale dell’area dirigenziale entrato in vigore il 14 maggio del 2007, valido anche per il biennio antecedente 2004-2005. Il contratto, essendo stato approvato in data successiva, non ha concorso alla determinazione del fondo per il pagamento delle indennità di risultato 2006, calcolate quindi, come in passato, solo per i dirigenti a tempo indeterminato. I tecnici soltanto adesso hanno provveduto a ricalcolare la ripartizione del fondo inserendo anche i dirigenti a tempo determinato. Così, le somme erogate allora sono risultate più alte. Sarebbero state le osservazioni del ministero dell’Economia e delle Finanze dopo una verifica ispettiva, avvenuta all’interno del Comune tra il 26 gennaio e il 17 febbraio del 2012, a sollecitare la correzione di questo errore. Fatto sta che la somma complessiva erogata inizialmente ai dirigenti a tempo indeterminato di 106.746,14 euro è risultata troppo alta. Dal ricalcolo delle indennità la cifra complessiva è scesa a 97.278,22 euro, ossia inferiore di 9.467,92 euro.

«Pertanto», scrive la dirigente al Personale Gabriella Pollio in una determina, «occorre provvedere al recupero delle somme percepite in più dal personale che ha beneficiato delle indennità di risultato per l’anno 2006».

Stangata anche sugli ex. Brutte notizie per i dirigenti in servizio allora. I tecnici del Comune hanno proceduto al ricalcolo delle somme erogate come premi e tutti indistintamente devono restituire cifre consistenti, anche chi è andato via da anni.

Ecco quanto devono pagare. Nell’elenco, figurano anche Sabatino Di Giovanni, allora dirigente alla Programmazione e Achille D’Alessandri, ex capo di gabinetto, entrambi deceduti, rispettivamente, nel settembre del 2007 e nell’aprile del 2010. Saranno i loro eredi a dover restituire le indennità percepite in più? La somma più alta, comunque, viene richiesta a Paola Di Marco, direttore dell’Avvocatura. Ha percepito come indennità di risultato nel 2006 14.313,24 euro, ma la somma che l’ente avrebbe dovuto erogare ammonta a 13.044 euro, cioè 1.269,24 euro in meno. Sopra i mille euro anche la cifra che deve restituire Nicola Torelli, ex dirigente alle Risorse umane e ai Tributi.

Torelli ha ricevuto come premi 4.327,70 euro per il primo settore e 8.411,09 per il secondo. Avrebbe dovuto percepire, rispettivamente, 3.943,93 e 7.665,23 euro, cioè 1.129,63 euro in meno. Floriana D’Intino, ex dirigente allo Sviluppo socio economico, invece, deve restituire 1.097,93 euro. Seguono Germano Marone, dirigente dei Servizi alla persona (977,32); Cosimo Macchiarola, allora dirigente al Decentramento, ora direttore agli Affari generali (939,24); Miriam Severini, ex dirigente agli Interventi comunitari (875,78) ; Emilia Fino, dirigente Area tecnica (831,61).

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