MONTESILVANO

Trovato morto all’età di 62 anni nell’accampamento sotto gli hotel

Senzatetto polacco deceduto in un rifugio di fortuna costruito a pochi passi dai Grandi alberghi

MONTESILVANO. Aveva realizzato un giaciglio di fortuna a pochi passi dai Grandi alberghi di Montesilvano e da qualche tempo viveva lì all’aperto. Ed è proprio lì che ieri mattina è stato trovato morto un polacco di 62 anni, un senzatetto che viveva ai margini della società, pur soggiornando nella zona più turistica e affollata della città. Si chiamava Maciej Franciszek Ligocki.

L’uomo, che dagli accertamenti è risultato essere residente a Loreto Aprutino ma che in realtà dormiva all’aperto, riparato solo da alcune piante nella zona compresa tra il luna park di Montesilvano e l’hotel Piper di via Maresca, è stato trovato privo di sensi a terra da una persona che passeggiava con il proprio cane e che ha fatto scattare immediatamente i soccorsi. Ma per il clochard ormai non c’era già più nulla da fare.

A recarsi sul posto, ieri mattina intorno alle 9, sono stati sia gli uomini della polizia locale, coordinati dal comandante Nicolino Casale, che una pattuglia dei carabinieri, agli ordini del capitano Antonio Tricarico, oltre al medico legale Paolo Ferrante. Per il momento non si conoscono ancora le cause del decesso dell’uomo, anche se un tecnico dell’Aca ha raccontato che venerdì mattina l’uomo sarebbe accidentalmente caduto a terra mentre si stava arrampicando su una scala di fortuna realizzata con un bancale di legno.

L’uomo, infatti, aveva trovato riparo proprio a ridosso dell’impianto di sollevamento del collettore rivierasco e un dipendente in servizio, vedendolo sdraiato a terra, sarebbe intervenuto per chiedere se avesse bisogno di aiuto. Ma il senzatetto avrebbe raccontato di essere caduto mentre cercava di sistemare un cavo su un albero e che stava bene.

Così come c’è chi riferisce che qualche giorno fa un’ambulanza sarebbe arrivata sul posto allertata da alcuni passanti ma che l’uomo avrebbe rifiutato ogni tipo di assistenza. Come racconta chi lavora negli hotel vicini al luogo del ritrovamento, infatti, il clochard, che parlava poco l’italiano, non chiedeva né accettava, anche se tra gli effetti personali sistemati in una serie di scaffali, sono state ritrovate anche confezioni di cibo pronto sottovuoto, probabilmente frutto di beneficenza.

Dopo aver ritrovato il cadavere ed essere risaliti alle sue generalità attraverso la carta d’identità, le forze dell’ordine sono riuscite a mettersi in contatto con uno dei due figli dell’uomo, un giovane che vive a Montesilvano e che si è recato immediatamente sul luogo. Il ragazzo ha fornito tutte le informazioni sul padre, anche in merito ad alcune patologie di cui soffriva che, insieme alle circostanze del ritrovamento e ai racconti dei testimoni, fanno escludere la pista della morte violenta al punto che non è stata disposta neanche l’autopsia. Dopo il trasferimento del corpo in obitorio per la ricognizione cadaverica, la zona è stata bonificata con la rimozione degli oggetti e dei rifiuti accatastati.