Tutto pronto per il taglio della diga foranea: "Così ripuliremo il mare di Pescara"

Pronto lo studio tecnico chiesto dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici per l’approvazione del Piano portuale. D’Alfonso annuncia lavori per 3,5 milioni

PESCARA. Andrà giù in autunno «quella maledetta» diga foranea che dalla sua maldestra progettazione e costruzione, voluta per arginare la forza dell’acqua nel porto canale che tanti danni provocò nell’alluvione del 1992, in realtà non ha portato altro che problemi su problemi, dall’insabbiamento continuo dello scalo marittimo e i conseguenti costosi e controversi dragaggi, al ristagno a ridosso della costa dell’inquinamento portato dal fiume e dall’inadeguatezza del depuratore, fino all’erosione. Periodo ed entità dell’intervento in verità sono ancora solo indicativi, quello che si sa è che partiranno «a breve», con l'approvazione del nuovo Piano regolatore portuale (Prp) da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, le operazioni che prevedono, tra l'altro, il “taglio” della diga foranea.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso in una affollata conferenza stampa tenuta allo stabilimento Apollo, di fronte al martoriato spicchio di Adriatico a due passi dal fiume, con moltissimi balneatori in platea attenti a capire se qualcosa si muove per restituire loro lavoro e futuro che tanto dipendono dalla qualità del mare.

D’Alfonso ha illustrato lo studio, atteso da mesi, che consente di accertare la spinta idraulica del mare una volta aperta la diga, in risposta alle richieste del Consiglio superiore. Presenti all’incontro il sindaco, Marco Alessandrini, il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio, e il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli.

L'integrazione tecnica – lo studio è stato realizzato dalla società Beta – è stata necessaria per consentire al nuovo Prp di essere approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici. «Oggi», ha detto il governatore «è un giorno importante poiché perviene a conclusione un lavoro iniziato tanti anni fa per dotarci nel contempo di un nuovo Piano regolatore portuale e di opere a mare che restituiscono il deflusso giusto delle acque fluviali, anche funzionali al dragaggio e alla pulizia del mare. Tutto questo ci aiuterà molto». «La costruzione della diga foranea, risalente al 1992», ha ricordato il presidente, «è stata la conseguenza di un disastro ma, negli anni, come è noto, ha svolto più un ruolo di otturamento del canale che di salvaguardia. Con questo intervento garantiremo, invece, sia la manutenzione delle acque del porto, sia la sicurezza della navigazione del canale. Lo studio si incastra poi con gli interventi di messa in sicurezza del fiume Pescara, programmati nel tratto tra i Comuni di Cepagatti e Pescara, che prevedono la realizzazione di casse di espansione fluviali». «Abbiamo confezionato l'ultimo documento chiestoci dal Consiglio superiore dei lavori pubblici», ha spiegato, «per valutare l'aumento della potenza idraulica fluviale una volta tagliata la diga. Un'opera finanziata da Regione Abruzzo con 3,5 milioni di euro. Sulla base di questa documentazione ora possono legittimamente iniziare i lavori». Sui tempi D’Alfonso ha detto che «aspetteremo la scomparsa dei costumi e dei bagnanti, e subito dopo prenderanno il via». «Dopo questo intervento», ha concluso, «ci sono altri 15 milioni per continuare ad anticipare la realizzazione del nuovo porto di Pescara, che va più al largo, più in acqua».

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