Un tubo dall’Austria per via Raiale

La condotta si è rotta quattro mesi fa, ma i lavori non si possono concludere

PESCARA. La condotta di via Raiale, che ha causato lo sversamento in mare di 25mila metri cubi di liquami, tra il 28 e il 29 luglio scorsi, non è stata ancora sostituita. L’Aca attende la consegna di una nuova tubazione che dovrebbe arrivare addirittura dall’Austria. «È stata ordinata lì perché in Italia non viene prodotta», spiega l’amministratore unico dell’azienda acquedottistica Vincenzo Di Baldassarre, «si tratta di una condotta speciale, piuttosto flessibile, che può essere inserita in un punto molto ristretto». Il riferimento del manager è al budello che gli operai dell’Aca hanno dovuto realizzare per far passare un nuovo tubo, in sostituzione di quello rotto il 6 aprile scorso a causa di una frana dell’Asse attrezzato, all’altezza del cementificio.

Da allora è in funzione una vecchia condotta con una portata ridotta, in attesa della consegna di quella nuova. «Consegna attesa per la fine del mese», rivela Di Baldassarre, «dopodiché saranno necessari solo pochi giorni per la sostituzione di quella vecchia».

Fatto sta che sono già trascorsi quattro mesi e mezzo dalla frana e ancora non sono stati completati i lavori. Tra l’altro, la vecchia condotta, per ammissione della stessa Aca, è fortemente a rischio, in quanto potrebbe rompersi di nuovo, come è accaduto a fine luglio. In proposito, l’amministratore dell’azienda acquedottistica rivela che sono state in tutto nove e non undici, come riferito inizialmente, le rotture della vecchia condotta fognaria. Ossia, otto dal 6 aprile, giorno della frana, al 15 maggio e l’ultima, quella più grave, del 28 luglio scorso.

Questo ultimo intervento è stato anche quello più costoso, perché l’Aca ha dovuto sborsare oltre 300mila euro per effettuare la sostituzione del tubo danneggiato con quello vecchio, non più utilizzato da anni come condotta fognaria. Il guasto è stato riparato dopo 19 ore, con rimessa in funzione dello scarico i flussi delle acque reflue sono tornati ad essere convogliati nel depuratore.

Ma nel fiume e, quindi, nel mare, sono finiti enormi quantità di liquami. Ciò avrebbe comportato, in quei giorni, un innalzamento dei valori dei colibatteri presenti in mare. Intanto, una corsia dell’Asse attrezzato continua ad essere chiusa in attesa che vengano completati i lavori della condotta. Secondo le previsioni dell’Aca, se la consegna indicata per fine mese verrà rispettata, l’intervento dovrebbe essere completato entro il prossimo settembre. (a.ben.)

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