Una madre incastra pedofilo di internet 

Pescarese raccoglie la confidenza del figlio, adescato on line, e fa scattare l’inchiesta. Dodici le vittime, maschi e minorenni

PESCARA. E' stata la denuncia di una mamma pescarese a far scattare l'indagine che ha portato all'arresto di un uomo di 37 anni, residente nella provincia di Bari, accusato di adescamento online di minori, detenzione e produzione di materiale pedopornoografico e induzione alla prostituzione di minori.
L'operazione, condotta dalla polizia postale di Pescara guidata da Elisabetta Narciso, è scattata circa un anno e mezzo fa, quando la mamma del minorenne di Pescara, allarmata dal figlio, ha deciso di rivolgersi alle autorità. Il quadro che è emerso dall'attività investigativa è inquietante.
L'uomo circuiva le sue vittime partendo dai social network, come facebook, instagram o badoo per poi entrare in confidenza con gli interlocutori, guadagnare la loro fiducia e ottenere i numeri di telefono, da usare su altri social come whatsapp o telegram. Le vittime erano sempre minori e sempre maschi.
Dopo aver instaurato rapporti amichevoli l'uomo cambiava registro, passando a richieste a sfondo sessuale e pedopornografico.
Sui suoi dispositivi, sequestrati dalla polizia, sono state trovate oltre 2600 chat, molte delle quali contenenti foto e video con immagini sessualmente esplicite del 37enne, che lo stesso inviava alle sue giovani vittime, tutte minorenni di età compresa tra i 14 e i 18 anni non compiuti, le quali venivano poi invitate a ricambiare con altre foto e video, intimi e privati.
Nel corso dell'indagine, la polizia ha accertato che nella rete dell'uomo, il quale risultava essere iscritto a gruppi social contenenti immagini sessualmente esplicite, sono caduti almeno 12 ragazzi, tutti uomini, i quali hanno condiviso il materiale richiesto. In un caso c'è stato un tentativo d'incontro, mentre in un altro l'incontro si è ripetutamente concretizzato, nel Barese, con rapporti consumati sia a casa dall'arrestato, sia in quella del minore o ancora in macchina.
Secondo quanto è emerso dall'inchiesta, l'uomo finito al centro dell'indagine avrebbe anche pagato le sue vittime, in alcuni casi in contanti, altre volte attraverso ricariche telefoniche.
I criteri con cui sceglieva il bersaglio erano del tutto casuali: nella sua rete sono caduti minori di Pescara e L'Aquila, ma anche di Bari, Napoli, Taranto, Palermo e Caserta.
Fortunatamente, non ha sempre trovato terreno fertile: quando capiva di non poter andare oltre, abbandonava la strada. Il minore di Pescara però, oltre a non prestarsi alle lusinghe e agli apprezzamenti, ha riferito tutto a sua madre, la cui denuncia ha avuto un ruolo fondamentale per portare all'arresto del 37enne.
Per lui, incensurato, che vive con i genitori e con un lavoro saltuario, si sono aperte le porte del carcere di Bari, a seguito della misura cautelare emessa dal gip del tribunale dell'Aquila Buccella sulla scorta delle indagini coordinate dal sostituto procuratore D'Avolio. Nei prossimi giorni è atteso dall'interrogatorio di garanzia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA