Una serata "illuminata"

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Periferia di una grande città del Nord, quadri astratti si perdono tra bottiglie che ci portano in ogni regione, decanter che stanno liberando l'anima a vini per tanto tempo rimasti a crescere nella loro casa di vetro, un cameriere che vuol consigliarci: "Signore, potrebbe accostarsi ottimamente al vostro arrosto un vino campano, un importante Illuminati". Il mio sguardo si è acceso di una luce malefica e il cameriere paonazzo: "Pardon, volevo dire un vino abruzzese, un Montepulciano". Un tale lapsus si può perdonare solo inchinandosi con timore reverenziale al mondo del vino, misterioso e ancora tanto sconosciuto, che si può vivere solo liberando la fantasia e cogliendo le emozioni che ogni bottiglia sa darci. Montepulciano Colline Teramane Riserva Pieluni del 2008. Il rosso, cupo, che tinge il calice come nessun artista potrebbe fare, riporta all'infanzia e alle passeggiate alla ricerca dei frutti di bosco…subito ci ritroviamo sulle colline abruzzesi dove i nostri grappoli sono ancora baciati dal sole quando per noi l'estate è già finita. L'anima è inebriata dal profumo della vaniglia che mi porta sempre in paesi lontani. Un buon vino vuol sempre renderci partecipi del suo lungo cammino, dal primo grappolo, alla barrique in cui passa un inverno e poi un altro fino ad arrivare a noi che vogliamo spaziare con la nostra immaginazione. Dobbiamo tornare alla realtà, il piatto aspetta! L'abbinamento è stato gradito e ringrazio il cameriere perché il Montepulciano è ottimo: complesso, strutturato e molto equilibrato.

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