Una storia, troppe volte Pescara

Nello scandalo anche commercianti locali

PESCARA. Il nuovo filone del calcio scommesse parla con un fortissimo accento abruzzese. E, come se la cosa non fosse già abbastanza imbarazzante, ci sono anche altri legami tra l'affaire e la regione.

Vittorio Micolucci è un giuliese verace (14.8.1981) che si è forgiato al calcio professionistico indossando i colori biancazzurri. Con il Pescara ha collezionato 57 presenze, la maggior parte in C1, e segnato un gol. Andrea Iaconi, storico diesse del Pescara, l'ha preso in prestito gratuito dall'Udinese nel 2001, malgrado dovesse ancora diventare maggiorenne. Ragazzone timido, modi educati, grande voglia di imparare, Vittorio si è fatto apprezzare sotto ogni punto di vista. Un po' macchinoso nei movimenti, dotato di sinistro preciso e un discreto senso tattico, sembrava destinato alla massima serie, ma qualcosa non è andato per il meglio. A Pescara ha giocato soprattutto da esterno di centrocampo, mentre nel Bari e nell'Ascoli, le sue successive tappe, si è qualificato come difensore centrale.

E centrale a tutti gli effetti era l'altro ex del Pescara coinvolto nella vicenda, Gianfranco Parlato , napoletano di nascita (Vico Equense, 14.3.1970) e marchigiano d'adozione. Per lui, 25 presenze senza lasciare il segno nel 1995-96. Qualche anno dopo, nell'infausto 1999-2000, il Pescara se l'è ritrovato di fronte, da avversario, ad Ancona, nella partita che, di fatto, ha infranto i sogni di salvezza della squadra allora guidata da Delio Rossi. Parlato ha guidato e firmato la rimonta dei dorici contro i biancazzurri. Il 3-2 conclusivo è tuttora una dolorosa ferita per i tifosi pescaresi più sfegatati.

Non si sa se gli altri personaggi locali siano o siano mai stati tifosi del Pescara, mentre è certo che alla città sono quasi tutti legati da motivi professionali. Massimo Erodiani è nato a Guardiagrele (24.10.1970) e risulta legato a un'agenzia di scommesse a Porta Nuova. È riconducibile a lui anche una tabaccheria a Sambuceto. L'ordine di custodia cautelare emesso dal tribunale ordinario di Cremona lo definisce «organizzatore, promotore e accanito scommettitore».

Francesca La Civita (Ortona, 30.4.1981), secondo gli inquirenti «sostanzialmente riconducibile a Erodiani», è titolare di agenzie di scommesse a Pescara e ad Ancona.

Gianluca Tuccella (Pescara, 30.7.1981), sempre secondo il Gip, ha trattato «la manipolazione degli eventi calcistici». Porta un nome noto agli sportivi. Suo padre, Emilio, è stato per tanti anni portiere del Giulianova in serie C2 prima di diventare, direttore sportivo del Pineto e preparatore dei portiere del Pescara. Da alcuni anni è uno dei più fidati collaboratori dell'allenatore Marco Giampaolo. Gianluca gioca a calcio a cinque, nel Cus Chieti, e allena una delle giovanili della Caldora calcio Pescara.

Il diesse del Ravenna Giorgio Buffone è nato a Canistro (19.9.1955), ma risiede a Cattolica. Sulle carte del tribunale è descritto in maniera poco edificante. «Accanito scommettitore, utilizzava la sua posizione non soltanto per influire sulle partite affrontate direttamente dalla sua squadra, oggetto delle scommesse, ma sfruttava le conoscenze con personaggi del mondo del calcio, in particolare con altre società sportive o con alcuni giocatori impegnati nelle partite da manipolare».

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