Veleni alla Asl, D’Amario: «Interrogazione folkloristica»

Il direttore generale replica alle accuse su Di Nisio mosse dal parlamentare Idv

PESCARA. «Mi fa sorridere, la trovo folkloristica». Così il manager della Asl liquida l’interrogazione presentata in Parlamento dal senatore Idv Alfonso Mascitelli. L’interrogazione di Alfonso Mascitelli verte sulla vicenda dell’appalto per il polo materno infantile dell’ospedale sfociata in un’inchiesta della procura avviata dopo un esposto dell’ex revisore dei conti dell’azienda e consigliere comunale Idv Fausto Di Nisio, che ha portato a cinque arresti e ha visto indagato lo stesso direttore generale della Asl Claudio D’Amario, la cui posizione è stata poi definitivamente archiviata. Una vicenda che ha generato uno scontro a colpi di esposti tra il manager Asl e l’allora revisore dei conti.

Per Mascitelli da parte di D’Amario ci sarebbe stato «il tentativo, mal riuscito, di una campagna diffamatoria» nei confronti di Di Nisio e per questo il senatore ha chiesto ai ministri competenti di intervenire per chiarire una vicenda che a suo dire rischia di mettere in secondo piano la questione appalti per «mettere alla berlina colui che le ha denunciate», cioè Di Nisio, che dal 3 dicembre dell’anno scorso non fa più parte del collegio dei revisori. Alla scadenza del mandato, infatti, il comitato ristretto dei sindaci ha nominato Ettore Rapino.

«L’interrogazione di Mascitelli mi fa sorridere», dice D’Amario, «la trovo folkloristica. Immagino che il senatore non conosca bene il problema e si sia fatto informare dal diretto interessato, ma le cose non stanno come lui sostiene». «Il punto», spiega D’Amario, «è che Di Nisio non è stato licenziato da me. Il direttore generale non ha alcun potere sulla nomina dei revisori dei conti. Il collegio viene nominato dai ministeri compententi, dalla conferenza dei sindaci e dalla Regione. Sia uno dei membri proposti alla conferenza dei sindaci, Emilio Marzetti, che quello nominato dall’opposizione alla Regione, Massimo Ivone, erano espressione dell’Idv e il nome di Di Nisio non è stato fatto. Mi sembra strano, quindi, che lo stesso partito che non ha ritenuto di candidarlo per il rinnovo adesso si lamenti che lui non c’è».

«Sulla vicenda Di Nisio, tra l’altro», sottolinea D’Amario, «ci sono una causa civile che la Asl ha intentato per mancato rispetto della riservatezza e dell’indipendenza e la cui udienza è fissata il 27 giugno. Poi c’è un’indagine che la Procura ha aperto dopo l’esposto della direzione generale sui comportamenti di Di Nisio. E infine c’è un’indagine del ministero dell’Economia e delle Finanze che ha acquisito tutti gli atti. Noi ci rimettiamo con serenità ai giudici. Chiedere risposte al Parlamento su vicende di questo genere», conclude D’Amario, «mi sembra ridicolo».

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