Veleni di Bussi, il ministero dà l’ultimatum alla Edison 

Entro tre mesi il colosso della chimica dovrà presentare studi sulla caratterizzazione Il sindaco Lagatta: «Una svolta per il nostro paese, presto riavremo i terreni puliti»

BUSSI SUL TIRINO. È di tre giorni fa la pubblicazione del resoconto del ministero dell’Ambiente sul tavolo tecnico tenutosi lo scorso 14 giugno nella sede del dicastero, a Roma, sulla caratterizzazione integrativa propedeutica alla progettazione e alla bonifica e alle misure di prevenzione per l’area Tre Monti, quella definita la discarica più grande d’Europa con le sue decina di migliaia di metri cubi di terreno contaminato. Il documento riguarda anche l’area della centrale termoelettrica del sito di Bussi e gli interventi che la Edison dovrà compiere sull’area della ex Montecatini di Piano D’Orta a Bolognano.
La Edison, su richiesta del ministero, dovrà «proseguire/completare l’attuazione delle indagini finalizzate alla progettazione della bonifica e delle misure di prevenzione» e presentare entro il prossimo 15 ottobre le risultanze degli studi eseguiti con allegato una proposta, o più di una, di progetto di bonifica sulla maggiore area di interesse: quella di Tre Monti.
«È un risultato di notevole interesse e da tenere in evidente considerazione» commenta il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta. «Se tutto andrà bene come si pensa, si potrà finalmente fare luce su una condizione ambientale generata da cento anni di inquinamento e dare soluzione a un problema di cui siamo venuti a conoscenza solo dieci anni fa e che se non ci fosse stato l’impegno e la perseveranza di tutti gli enti comunali, provinciali, regionali, il ministero e quelli privati, si sarebbe trascinato ancora per decenni. Per Bussi insomma», rimarca Lagatta, «potrà essere una svolta storica: avviare la bonifica e poter rientrare, in tempi relativamente brevi, in possesso di territori purificati dai veleni di scarto dei processi della chimica industriale». La Edison dovrà anche eseguire la bonifica con propri fondi. I 50 milioni di euro assegnati inizialmente all’allora commissario Adriano Goio saranno impiegati per la bonifica delle aree estere 2A e 2B, per le quali permangono ritardi per l’avvio delle operazioni e sulle quali Lagatta esprime preoccupazione. Sempre la Edison dovrà ottemperare alle richiesta del ministero sulla prosecuzione delle indagini sull’area ex Montecatini di Piano D’Orta e «trasmettere entro 30 giorni (entro il 2 agosto) una relazione descrittiva delle misure di prevenzione adottate per garantire l’assenza di rischio sanitario» ed entro il 15 ottobre «una relazione descrittiva degli esiti della caratterizzazione e il progetto di bonifica dell’area».
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