Verrati al mondiale in Brasile: il poster in omaggio

Da Manoppello al Brasile, il 21enne Marco Verratti si appresta a scrivere la pagina più esaltante della breve carriera, quella dei Mondiali. E il Centro per l'occasione regalerà il poster di Verratti con il giornale in edicola

PESCARA. Quattro anni fa c'era un pò di azzurro nel destino di Marco Verratti. L'Italia era appena uscita dal disastro del Mondiale in Sudafrica, e lui esordiva con la maglia della nazionale: era però quella dell'Under 19. Quattro anni più tardi, il 'piccolo principè è pronto ad un altro esordio. Questa volta con la nazionale vera, e al Mondiale e il Centro per l'occasione regalerà il poster di Verratti con il giornale in edicola.

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«Tutti matti per Verratti» è uno dei tanti striscioni appesi per le vie di Manoppello, il suo buon ritiro dalla Maiella da dove è partito per Parigi e poi per il Mondiale in Brasile. A ventuno anni, è già diventato il cocco di Ibrahimovic, Prandelli si è innamorato di lui al punto da essersi sbilanciato di persona nei giorni scorsi sull'esordio al Mondiale, domani con l'Inghilterra, e Carlo Ancelotti ha detto a Florentino Perez che in cima alla sua lista di acquisti per la prossima stagione c'è proprio lui. È il coronamento di due anni da protagonista a Parigi, dove la 'grandeur' lo ha subito ribattezzato col nome di piccolo principe. Spazio per montarsi la testa ci sarebbe eccome. Lui invece no: ha passato l'antivigilia di Italia-Inghilterra tra il doppio allenamento a Mangaratiba e una lunga partita a tresette la sera.

In coppia con Ciro Immobile, amico degli anni spensierati di Pescara al quale ha 'dedicatò il suo amato cane, Ciro appunto. Dicono i suoi amici che Verratti ha questa grande capacità: affrontare un debutto al Mondiale come fosse la partitella dell'oratorio, quella in cui cominciava a scoprire talento e passione sulle orme del fratello Stefano. Come spesso capita, lui era più grande, più abile col pallone, più promettente, ma è stato il giovane Marco a non perdersi per strada. Questione di testa, se ora può diventare la piccola rivelazione di un Mondiale che aspetta le stelle di Balotelli, Cristiano Ronaldo o Messi. C'è improvvisamente lui al centro del progetto Italia, accanto a GigantI della storia azzurra come Pirlo o Buffon. La ricerca di qualità e personalità a centrocampo, oltre che lo stato di forma splendente al termine di una stagione di rilievo col Paris Saint Germain, ne hanno fatto un potenziale titolare fisso.

«Sarà tra quelli che giocheranno più minuti di tutti, vedrete», assicuravano dal ritiro di Mangaratiba nei giorni scorsi. Verratti in ogni caso ha capito: può essere il suo mondiale. Spensierato e incosciente, come ha detto il ct della generazione di nuovi azzurri. Ma già con la freddezza di un veterano. Come dire, il mondo nelle sue mani.

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