Via libera dei periti al trasferimento del Calice in frantumi

Sopralluogo in piazza Salotto per esaminare l’opera di Toyo Ito Pronto il trasloco a Pomezia, il Comune spende 22 mila euro

PESCARA. Il Calice in frantumi può essere trasferito a Pomezia. Lo hanno detto ieri mattina i tecnici, durante il sopralluogo in piazza Salotto per esaminare le condizioni dell’opera di Toyo Ito e soprattutto della gabbia in acciaio, che dal 2009 racchiude la struttura, spaccata in due dopo appena 64 giorni dalla sua inaugurazione. Il Calice, chiamato Huge wine glass, deve essere riportato temporaneamente nello stabilimento della Clax Italia per una revisione della gabbia. Ma il trasloco deve essere fatto in condizioni di estrema sicurezza per evitare incidenti e l’implosione della struttura. Nel frattempo, la giunta comunale ha approvato un provvedimento di spesa per finanziare con 22.000 euro i costi per il trasferimento del Calice. Altri 5.500 arriveranno dalla Caripe, proprietaria del 20 per cento dell’opera.

Al controllo erano presenti il perito incaricato dal tribunale Domenico Lucarelli, un tecnico in rappresentanza della Caripe, l’avvocato di Toyo Ito Maria Alessandrini, il legale del Comune Carlo Montanino e il dirigente dell’ente Pierpaolo Pescara.

I tecnici sono entrati all’interno della vasca svuotata che contiene il Calice per effettuare i controlli necessari sullo stato di conservazione della struttura, per poi dare il parere favorevole al trasferimento. Le stesse perizie verranno ripetute quando l’opera avrà raggiunto lo stabilimento di Pomezia. Tutta operazione di trasloco dovrà essere conclusa entro 45 giorni, a partire dal 19 aprile, cioè il giorno in cui c’è stata la riunione tecnica in Comune per decidere il trasferimento temporaneo dell’opera, prima di una sua collocazione definitiva in un altro sito idoneo. Le proposte sono sempre tre: il museo Michetti, di Francavilla, il castello di Nocciano, o l’esterno del teatro D’Annunzio.

«Prima di decidere la futura collocazione del Calice», ha detto più volte il sindaco Luigi Albore Mascia, «occorre eseguire un intervento di revisione, non certo dell’opera, ancora oggi intoccabile visto che è ancora pendente un contenzioso che contrappone Comune, Clax Italia e l’architetto Toyo Ito, ma la gabbia di sostegno alla struttura. Il caldo, il freddo, la neve e le piogge hanno lasciato hanno causato il deterioramento della gabbia, che oggi ha bisogno di una verifica». Da qui la decisione, approvata dalla stessa Clax Italia, di riportare l’opera completa di gabbia a Pomezia, nello stesso stabilimento che ha concepito il Calice.

I costi di questa operazione verranno anticipati dal Comune e, in minima parte, dalla Caripe. Secondo il preventivo presentato dalla Clax, il trasloco costerà in tutto 27.500 euro, Iva esclusa, di cui 6.500 per il rinforzo perimetrale della gabbia, del basamento, verifica delle staffe; 18.800, per il sollevamento, la rotazione e il posizionamento della struttura su un autocarro idoneo, nonché per il noleggio di due autogru e il trasporto da Pescara a Pomezia; 2.200, per la costruzione di un basamento in acciaio per consentire allo stabilimento di ospitare una struttura dal peso di 24 tonnellate. Il 19 aprile scorso, il perito del tribunale e i legali della parti interessate hanno presentato al giudice la richiesta di autorizzazione della procedura adottata. L’ok è arrivato e ora deve essere il perito Lucarelli a guidare le operazioni per il trasloco.

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