Villa del Comune, le carte in questura

Tra gli inquilini misteriosi spunta anche la redazione del periodico Abruzzo nel mondo

PESCARA. Sono finite in questura le prove che la villa del Comune è occupata da inquilini misteriosi. Ieri mattina, i vigili urbani hanno consegnato un verbale, corredato di fotografie, sui controlli effettuati sabato notte. Gli agenti hanno visto le luci accese nell'edificio.

Nelle prossime ore, dovrebbe svolgersi una riunione in questura per organizzare un blitz all'interno della villa di via del Santuario 41, donata nel 2004 al Comune dalla famiglia del giovane Giovanni Di Fulvio. La vicenda sta assumendo sempre di più i contorni di un giallo. Ieri, si è scoperto che alcune stanze dell'immobile, al piano terra, sono occupate da anni dalla redazione di «Abruzzo nel mondo», un periodico che viene spedito per posta a centinaia di emigranti abruzzesi sparsi nei cinque Continenti. Ma gli inquilini dei piani superiori e dei sottotetti restano senza nome.

CONTROLLI NELLA NOTTE
Era stato programmato un blitz con agenti di polizia e vigili urbani per sabato notte. Ma le volanti della polizia sono state impegnate altrove, così gli agenti della municipale si sono recati da soli in via del Santuario, ma per motivi di sicurezza non sono entrati nella villa. I vigili urbani, comunque, hanno avuto la conferma che all'interno ci vive qualcuno. Le luci erano accese e i contatori dell'energia elettrica e dell'acqua registravano dei consumi. Sono state scattate anche delle foto che testimoniano la presenza di inquilini misteriosi. Le fotografie sono state allegate a un verbale consegnato alla questura.

SPUNTA UNA REDAZIONE
E' stato il cronista del Centro che si è recato ieri sul posto a scoprire che la villa è occupata anche da una redazione di una rivista mensile. Si chiama «Abruzzo nel mondo», il suo nome figura su una targhetta del citofono. Il direttore responsabile è Nicola D'Orazio. «Fu il sindaco Luciano D'Alfonso, nel marzo del 2007, a darmi l'autorizzazione per allestire la redazione al piano terra. Mi diede anche le chiavi», ha raccontato D'Orazio, contattato telefonicamente dal cronista, «ma non sono io la persona che vive lì di notte. Io sto nella villa solo tre volte a settimana, dalle 9 fino alle 14». Il nome della rivista, però, non compare nella delibera, approvata nel 2004, con cui l'ex giunta D'Alfonso ha accettato la donazione e ha destinato alcune stanze dell'edificio per fini istituzionali, consentendo l'occupazione alla Pro loco, all'Istituto abruzzese per la storia della Resistenza e dell'Italia contemporanea e alla giunta, per le sedute tematiche.

CONSUMI ALLE STELLE
Resta, quindi, il mistero sugli inquilini che dormono di notte nella villa. Quegli stessi inquilini che fatto schizzare alle stelle i consumi dell'acqua. Il Comune, secondo quanto emerge dalle fatture rinvenute nei giorni scorsi dall'assessore al patrimonio Eugenio Seccia, ha pagato oltre 1.100 euro di consumi idrici in due anni per la villa di via del Santuario. Più precisamente, 234 euro, per il 2008 e ben 904 euro, per il 2009. Ora si cercano le bollette della luce e quelle dei telefoni. Nel sopralluogo effettuato da Seccia venerdì scorso, insieme ai vigili urbani, sono stati trovati computer, fax e telefoni collegati a varie linee telefoniche, sempre a spese del Comune. Le persone che ci vivono hanno anche riempito di viveri il frigo e le dispense della cucina, al primo piano. La sala riunioni, invece, è stata trovata piena di documenti della precedente amministrazione.

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