Villaggio di FdI in spiaggia Il Pd: così si fa propaganda 

Pronti i permessi per le tensostrutture con i loghi del partito fino al 5 maggio Alla Nave di Cascella 12 bagni chimici e container. Giampietro: faremo controlli

PESCARA. Una cittadella della politica vista mare, grande 2.750 metri quadrati, compresa l’area vip per i ministri e i dirigenti nazionali del partito. È il quartier generale di Fratelli d’Italia in costruzione sulla spiaggia libera dietro alla Nave di Cascella per la conferenza programmatica del partito dal 26 al 28 aprile: i loghi di FdI con la scritta “L’Italia cambia l’Europa” sono già in mostra. E resteranno nel centro di Pescara fino al 5 maggio, giorno in cui scadrà l’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia del Demanio.
Il permesso per la manifestazione con i big della politica nazionale, richiesto da Roberto Carlo Mele, riguarda 5 tensostrutture: area principale (60 metri per 30), area dibattiti (20 per 15), area stampa (15 per 25), area vip (15 per 15) e una struttura vetrata per accrediti stampa (15 per 15). «L’installazione delle opere in argomento», recita l’autorizzazione firmata dal direttore dell’Agenzia del Demanio Cleto Giansante, «non risulta essere pregiudizievole». Sulla spiaggia del centro arriveranno anche 12 bagni chimici, gruppi elettrogeni su 36 metri quadrati, due «magazzini tipo container» da 4 metri per 4 e tre maxi totem, il tutto circondato da transenne.
Per quasi un mese, con le elezioni comunali ed europee fissate all’8 e 9 giugno, il logo di FdI svetterà nel cuore della città. E mentre il partito stringe i tempi per accogliere gli amministratori in uscita dalla Lega e chiudere la lista, scoppia un’altra polemica: «Verificheremo ogni atto di questo procedimento, riteniamo però improbabile che la piazza principale di Pescara possa essere occupata in questo modo a fini di propaganda elettorale», dice il capogruppo Pd Piero Giampietro. «Se Pescara ospita un evento nazionale è una bella notizia», dice Giampietro, «ma ci sono spazi adeguati, spazi meno adeguati e spazi vietati. Occupare per un mese il demanio marittimo e, nello specifico, la spiaggia libera più prestigiosa della città allestendo un capannone con tanto di simbolo di partito, a poche settimane dalle elezioni comunali ed europee, è ai limiti della legittimità oltre che al di là di ogni senso dell’utilizzo pubblico del demanio. In questi giorni», continua il consigliere Pd, «nessun pescarese potrebbe godere di un lettino o di una sdraio perché l’ordinanza regionale lo vieta; nessun pescarese può organizzare un evento in spiaggia perché le normative lo vietano; ma il partito di governo può occupare il demanio pubblico per un mese per iniziative di propaganda elettorale? Le spiagge libere, patrimonio del demanio indisponibile dello Stato, devono essere utilizzate a fini turistico ricettivi e non per propaganda elettorale di un partito, addirittura», conclude, «per un mese».