Allievi, quando il calcio finisce in tribunale 

Una lite tra dirigenti al termine della gara Avezzano-Cologna scatena lo scambio di accuse

L'incontro del campionato regionale Allievi Avezzano-Cologna Calcio, disputato lo scorso 5 novembre a Scurcola Marsicana, ha avuto una coda piuttosto polemica. Sollevata dal club rosetano, un cui tesserato, il dirigente accompagnatore Remo Emilio Di Felice, sarebbe stato colpito, a fine gara, dal dirigente marsicano Luigi Ascenzo Rosini. Per questo querelato dal presunto aggredito che, sempre stando a quanto riportato nel verbale di querela, avrebbe rimediato una prognosi di sette giorni (certificata dal pronto soccorso dell'ospedale di Giulianova) e la rottura di un paio di occhiali, del valore di 600 euro. «Si tratta di questioni incresciose», sottolinea il presidente del Cologna Calcio Marco D'Emilio, «ma pur sempre personali, per le quali il diretto interessato si è già mosso per conto suo. Il motivo per il quale abbiamo deciso di rendere nota la cosa è che non ci stiamo a passare per violenti. Perché questa è la percezione che si ha leggendo le decisioni del giudice sportivo regionale». Il quale, basandosi evidentemente sul referto arbitrale, ha squalificato solo il dirigente del Cologna Calcio, «perché, a fine gara, criticava in modo antisportivo l'operato dell'arbitro creando clima di tensione con dirigenti della società ospitante».
L’accusa. Secondo la ricostruzione offerta, nel verbale di querela, dal Di Felice, l'arbitro a fine gara avrebbe ammesso il proprio errore (mancata concessione di un rigore), commesso ai danni del Cologna, ribadendo tale versione anche all'allenatore ospite Luciano Buoni. Successivamente, all'atto di ritirare i documenti nello stanzino del direttore di gare, Di Felice lo avrebbe trovato in lacrime, sempre a causa dell'errore commesso. In tale frangente sarebbe arrivato il Rosini, che fraintendendo l'accaduto avrebbe invitato il dirigente del Cologna ad uscire, e al suo rifiuto lo avrebbe colpito con un calcio alla gamba e con un pugno al volto, rompendogli gli occhiali. Mentre lo stesso arbitro cercava di frapporsi tra i due, spiegando che il Di Felice non era responsabile del suo pianto, altre persone non identificate ma, a detta del querelante, riconducibili a dirigenti locali e genitori degli atleti dell'Avezzano, sarebbero entrate nello spogliatoio e lo avrebbero percosso.
La difesa. «Niente di tutto questo», la secca smentita dell'allenatore dell'Avezzano Allievi Fausto Manni, che afferma: «Cosa sia successo dentro lo stanzino dell'arbitro non lo so, dato che ero all'esterno, assieme agli altri. Posso però garantire che nessuno, oltre al nostro dirigente, è entrato lì e, tanto meno, abbia aggredito o colpito il tesserato del Cologna. Riguardo poi a quanto accaduto tra i due», conclude mister Manni, «all'interno era presente anche l'arbitro, ed il fatto che non abbia scritto nulla, nel proprio referto, contro il nostro Rosini, la dice lunga circa il reale andamento dei fatti».
Stefano De Cristofaro
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