Antonetti: «Questa Lega va rifondata»

Il presidente del Teramo concorda con Sabatini: «Dice cose condivisibili».

TERAMO. Il pastrocchio della Final Eight di Coppa Italia verrà forse risolto lunedì quando - a giochi già fatti per quanto riguarda la classifica - l’assemblea della Lega basket deciderà a quale società affidare l’organizzazione e quindi dove si svolgeranno le gare. Qualunque sarà la decisione due cose sono già sicure: l’evento dovrà essere organizzato in fretta e furia; la vicenda rappresenta comunque un’ulteriore picconata alla credibilità della pallacanestro italiana.

Ma il caso Final Eight non è che la conseguenza di una situazione di stallo che sta paralizzando la Lega: sei società (Ferrara, Cremona, Varese, Caserta, Pesaro e Napoli, anche se quest’ultima di fatto non ha più voce in capitolo) vogliono la restituzione almeno parziale della tassa d’ingresso in serie A; le altre non sono d’accordo (anche perchè la Lega non ha soldi abbastanza) e quindi si arrivati alla paralisi. Non solo per la Final Eight, ma anche sul bilancio.

Guardando la cosa da un punto di vista unicamente sportivo, la soluzione migliore sarebbe far disputare le gare di Coppa Italia in campo neutro, per evitare che una squadra che non si è classificata fra le prime otto possa soffiare il posto a una già qualificata, ma adesso, per motivi organizzativi e “politici”, tale ipotesi sembra impraticabile. Così la pensa anche il presidente del Teramo Basket Carlo Antonetti, il quale ha anche parecchio da dire sul difficile momento della Lega.

Niente campo neutro, presidente?
«Io non partecipai all’assemblea di Lega in cui si doveva sceglire il criterio, cioè se affidare l’organizzazione a una società che partecipava al campionato o a una società estranea. In quel momento l’unica ipotesi sul campo era Avellino e venne scelta Avellino. Poi è sorto il problema delle società che rivogliono indietro i soldi dell’iscrizione, una richiesta che secondo me non ha fondamento, e si è creata una situazione di stallo, che ha come conseguenza la mancata decisione sull’assegnazione della Coppa Italia. Quindi il problema vero è: che cosa succede nella Lega?».

Ma intanto per quanto riguarda la Final Eight come se ne esce?
«Io penso che se in quell’assemblea di Lega si è scelto un indirizzo, cioè fare organizzare la Final Eight a una società che partecipa al campionato, quell’indirizzo va confermato».

Avellino però potrebbe anche finire al nono posto e quindi scalzare l’ottava classificata, magari proprio Teramo.
«Ma questa è una possibilità che c’era anche prima, cioè quando Avellino si è offerta di organizzare la Final Eight. Quindi non ci sono problema dal punto di vista della correttezza sportiva».

A parte la Coppa Italia, qual è il problema vero della Lega?
«Si è creata una situazione che deve essere chiarita per vari motivi che sono legati a un’impostazione nuova della Lega, un’impostazione diversa, che sia più efficace per le società. Dobbiamo capire che futuro deve avere la Lega, quale ruolo devono avere le società. Ci sono molte cose da rivedere».

Allora ha ragione il presidente della Virtus Sabatini che la Lega la vuole liquidare?
«Sabatini dice delle cose condivisibili. Per come si sta muovendo adesso la Lega, non ha senso farla sopravvivere. Avevamo trovato nel corso degli anni un’unione e una condivisione delle strategie per fare in modo che la Lega fosse portatrice degli interessi delle società. Il problema non è un americano in più o in meno, il problema è tutelare chi investe, chi ci mette i soldi: se siamo uniti possiamo tutelare i nostri interessi. L’unione che abbiamo raggiunto negli ultimi anni ci ha portato a ottenere risultati importanti, come il ranking e la wild card, cose che tutelano il valore del titolo sportivo e sono una garanzia per chi investe nel basket. Oggi invece questa unione si è rotta su un problema infondato e irrilevante come il rimborso delle quote d’ingresso: se questo è il modo di andare avanti, se questo è il modo di operare in una situazione di difficoltà economica, allora la Lega deve essere ripensata».

Il presidente Renzi ha qualche responsabilità?
«Quella del presidente è una figura importante in un’associazione: ritengo che debba fare la sua parte per ritrovare unità d’intenti».