calcioscommesse - i treni del gol

«Arbotti non andava arrestato»

Il procuratore e l’inchiesta di Catania: la sentenza della Cassazione

PESCARA. Arbotti (nella foto) libero. Anzi non doveva essere proprio arrestato. E' quanto sostiene la Corte di Cassazione di Roma che ha accolto l'istanza dei legali del procuratore, Angelo Sbracca e Nicolino Cristofaro. I quali inizialmente si erano visti bocciare il ricorso dal tribunale del Riesame. La sentenza della Corte suprema è di giovedì e le motivazioni potrebbero essere un assist anche per Daniele Delli Carri, l'ex ds del Catania ancora ai domiciliari il quale ora potrebbe presentare richiesta per tornare in libertà. Fernando Arbotti, procuratore nonché opinionista di Rete 8, era stato arrestato il 23 giugno scorso nell'ambito dell'operazione della procura di Catania denominata "I treni del gol" che ha messo a nudo le presunte frodi sportive relative a gare degli etnei della passata stagione che sarebbero state comprate dalla società per evitare la retrocessione in Lega Pro. Arbotti sarebbe, secondo l'accusa, un anello di congiunzione della catena messa in piedi per contattare e corrompere i giocatori delle squadre avversarie. Sette gli indagati: il proprietario del club, Antonio Pulvirenti, l'ex amministratore Pablo Cosentino, il ds Daniele Delli Carri, Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi. Ad Arbotti è rimasto l'obbligo di dimora, quindi non può lasciare Termoli. La piena libertà, dopo quattro mesi di domiciliari, era stata ottenuta qualche settimana fa, dopo l'ennesima istanza di revoca presentata al Gip.