Baroni: «Avanti Pescara, la strada è quella giusta»

Il tecnico torna a sorridere dopo l’acuto di Brescia: «Ho visto un grande gruppo» Centrocampo da inventare per domenica

PESCARA. Sorrisi e battute. L’aria è leggermente diversa. Marco Baroni è tornato a respirare. I tre punti in più classifica hanno ridato ossigeno e fiducia al Pescara. L’allenatore con la vittoria di Brescia ha puntellato la panchina, visto che era a rischio esonero. «Prima della partita di Brescia, avevo detto ai ragazzi che a prescindere dagli ultimi risultati avevo visto delle cose positive. Ho detto loro di crederci e alla fine abbiamo vinto. Ho visto in campo un gruppo unito. Adesso tocca a noi dare continuità e credo che quella con il Frosinone sia la partita giusta, perché arriva la prima in classifica e per noi deve essere uno stimolo in più, anche se in settimana ho dovuto portare 7-8 ragazzi della Primavera perché ci sono tanti assenti, ma questa cosa non deve diventare un alibi».

Baroni è raggiante, ma sa bene che alle porte c’è un match terribile. Ora si gode la vittoria e il suo bomber Riccardo Maniero. «L'abbraccio con Maniero dopo il gol è stato spontaneo ed è una cosa che mi ha fatto piacere. Comunque non ho mai dubitato dei miei ragazzi». Maniero-Melchiorri una coppia che fa faville. «Se Pippo fa delle partite del genere lo butto in campo sempre nel secondo tempo. Battute a parte, Maniero è un giocatore che stimo perché, nonostante diversi problemi fisici che ne hanno limitato il rendimento, ha sempre dato tutto. Il suo ingresso in campo ha cambiato la partita e lui e Melchiorri possono giocare benissimo con questo modulo». Già, il modulo. Il Pescara ha cambiato di nuovo pelle. Dopo il 4-3-3 e il 4-3-1-2, è passato al 4-4-2 e i risultati sembrano sorridere al Delfino. «Ho scelto di giocare così perché la squadra ha più equilibrio», racconta il 51enne fiorentino. «Credo che in B la cosa più importante è non subire gol. A Brescia dopo lo svantaggio siamo stati bravi a reagire e a compattarci. Credo che questo sistema di gioco ci abbia aiutato parecchio, perché la squadra è anche più corta rispetto alle precedenti apparizioni». E contro il Frosinone, nonostante le tante assenze a centrocampo (Memushaj, Bjarnason e Lazzari), potrebbe riproporlo. «Sembra quasi che io mi diverta a cambiare formazione, ma non è così. Tra infortuni, squalifiche e convocazioni in nazionale non ho mai potuto schierare più di una volta la stessa formazione. Ma fidatevi che la squadra, nonostante le tante problematiche, sta prendendo forza. Sicuramente siamo la squadra più penalizzata, perché non sarà semplice sopperire alle assenze di diversi calciatori, Bjarnason e Memushaj in primis, e non dimentichiamo che Zampano e Politano rientreranno a Pescara venerdì. Comunque è inutile piangerci addosso, bisogna guardare avanti». Memushaj e Bjarnason sono due assenze pesanti, specialmente il primo, visto che l’islandese è in netta flessione. «Su Memushaj ero certo che potesse fare un campionato del genere. E' un giocatore generoso. La scorsa settimana si era allenato una sola volta e credo che a Brescia abbia fatto una grande gara. Ledian per me non era una scommessa, ma una certezza. È stato bravissimo a bruciare i tempi dopo il brutto infortunio. Bjarnason? Non lo sto perdendo. Gioca in un torneo difficile. A Brescia ha fatto bene, ma è normale che da un giocatore come lui mi aspetto tanto. Se continua a lavorare come sta facendo, perché ebbene dirlo che Birkir durante la settimana si allena in maniera esemplare, potrà essere devastante per noi».

Contro il Frosinone, dunque, in che modo fronteggerà le assenze? «Riconfermerò il 4-4-2 anche se ho dei problemi a centrocampo. Accanto ad Appelt potrei avanzare un difensore, probabilmente Zuparic, anche se è un po' febbricitante, ma non Salamon».

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