Bellarte: «Lo spettacolo fa parte del gioco»

Calcio a 5, il tecnico dell’AcquaeSapone giudica importante far divertire anche chi guarda i match

PESCARA. Lo spettacolo prima di tutto, con l'auspicio che i risultati vengano di conseguenza, è questa la filosofia di mister Massimiliano Bellarte che, alla sua quarta stagione alla guida dell'Acqua&Sapone, non ha dubbi su quali saranno le priorità da seguire nel suo lavoro.

Dopo aver portato a casa una Coppa Italia e aver raggiunto una finale scudetto con una squadra quasi del tutto nuova, è inevitabile pensare a raggiungere i massimi traguardi per la prossima stagione. È d’accordo?

«Credo che i risultati dello scorso anno siano stati anche oltre le aspettative. In ogni caso è difficile parlare di obiettivi ben specifici, anche perché nel raggiungimento di traguardi importanti sono tanti i fattori che devono combinarsi nel modo giusto e di certo non sono solo quelli inerenti alla sfera tecnica. Squadre come Asti e Pescara hanno puntato in alto con il mercato nella scorsa stagione, ma non per questo i risultati sono arrivati. Io, come prima cosa, mi propongo di regalare al pubblico un gioco spettacolare, un elemento che credo sia imprescindibile se vogliamo far crescere questo sport e il numero dei suoi appassionati. E mi auguro che così arrivino anche i risultati, ben consapevole, però, che questi dipenderanno non solo dal gioco».

Partiti Chauguinha e Zanchetta, è arrivato, ad oggi, solo Cavinato. Dobbiamo aspettarci altri colpi di mercato?

«Stiamo lavorando sulla base del gruppo dello scorso anno, con qualche aggiunta. Chauguinha è stato lasciato libero di vivere la sua esperienza all’estero, e probabilmente, anche per Zanchetta, era arrivato il momento di cercare nuovi stimoli. Considerando, tra l'altro, che si trattava di due stranieri, in virtù del nuovo regolamento, l'arrivo di Cavinato (brasiliano naturalizzato) assume un peso strategico ancora più importate. Non a caso, anche per ulteriori rinforzi, ci stiamo orientando tra i giocatori formati in Italia».

Come si lavora dal punto di vista motivazionale nei confronti di un gruppo che è già andato lontano?

«Ho sempre lavorato molto sul favorire una buona relazione tra i giocatori, e sotto questo aspetto posso dire che partiamo con un punto di forza, perché i ragazzi che rimarranno hanno già trovato un'ottima amalgama. Poi sicuramente lavorerò sul miglioramento del singolo, ma c'è da dire che quando alleni giocatori come Calderolli, i margini di miglioramento si ricercano soprattutto a livello dell'intelligenza emozionale. Il resto sarà lavoro di tattica e strategia».

Quando inizierà la preparazione atletica?

«Non è ancora ufficiale, ma probabilmente, come lo scorso anno, trascorreremo all'estero la prima settimana di ritiro, a fine agosto. Siamo infatti stati invitati in Belgio ad un triangolare cui prenderà parte anche lo Sporting Paris».

Francesca Lupone

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