PESCARA-BENEVENTO

Caccia al primo posto,  Pillon rilancia Monachello 

Capone e Antonucci ko, il tecnico cambia l’attacco: voglio ordine ed equilibrio

PESCARA. Quali conseguenze avrà il pareggio-beffa di Padova? Lo sapremo al termine della gara di oggi contro il Benevento. All’Adriatico (ore 15) arriva la corazzata giallorossa e il Pescara deve mettersi alle spalle il clamoroso blackout del finale di partita in Veneto. I biancazzurri devono fare punti per centrare il primo posto in classifica, dopo il ko della capolista Verona nell’anticipo con il Lecce. Con un pareggio sarebbe primo posto insieme agli scaligeri, invece, con una vittoria il Delfino andrebbe in vetta da solo.
Bepi Pillon suona la carica ed esclude contraccolpi psicologici dopo il pari dell’Euganeo. «Alla fine della gara di Padova eravamo tutti arrabbiati», ammette l’allenatore biancazzurro. «Tuttavia, dal giorno successivo abbiamo cancellato tutto tornando a lavorare con grande impegno. È successo anche a noi di recuperare un risultato nelle battute finali, perciò non bisogna fare drammi. Il nostro avvio di stagione è molto soddisfacente, siamo imbattuti e stiamo giocando bene. Che motivo avrei di preoccuparmi?».
Rimpianti padovani. La partita di Padova avrebbe dovuto dare risposte definitive sulle reali potenzialità del Delfino, ma Pillon ne ha avute solo in parte. La sensazione è che per recitare un ruolo di primo piano bisognerà migliorare sotto diversi aspetti. Per evitare di buttare al vento altri punti nel prosieguo del torneo l’allenatore veneto chiede maggiore attenzione e concretezza. «All’Euganeo abbiamo avuto tre occasioni per segnare il gol del 3-0 e non siamo stati capaci di sfruttarle. Poi la rete dell’1-2 ci ha tolto qualche certezza. L’ingresso di Ciofani e il passaggio alla difesa a 5? L’avevo fatto già altre volte ed era andata bene. Magari è stato un mio errore, posso aver sbagliato, non mi considero un allenatore infallibile, ma ora concentriamoci sul Benevento». Dunque, i cinque minuti fatali ai biancazzurri hanno rimescolato le carte in tavola. «Dove potremo arrivare? Diciamo che resta il punto interrogativo. Ne riparleremo più avanti, ora è troppo presto per trarre conclusioni. Alla fine del girone di andata faremo le dovute valutazioni, anche se poi il campionato di B si decide ad aprile. È quello il mese fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi».
Spauracchio sannita. In quanto a stimoli, l’avversario odierno ne offre a iosa. «Il Benevento è la squadra più forte del campionato. A mio avviso è superiore al Verona che pure ha una rosa di primissimo livello. I sanniti mi sembrano più coperti in tutti i reparti. Dovremo fare attenzione alle ripartenze dei giallorossi, loro si chiudono molto bene e poi attaccano con velocità. Serviranno ordine ed equilibrio».
Capone ko. Oggi il Pescara scende in campo per la terza volta in otto giorni e il Benevento ha avuto 48 ore in più per preparare la sfida. Ma Pillon non vuole alibi. «Non mi piacciono questi discorsi, stiamo bene fisicamente e mentalmente». Infine, un pensiero per Capone che dovrà operarsi a causa della frattura del quinto metatarso rimediata giovedì in allenamento (si temono due mesi di stop). «È una brutta notizia perché Capone aveva raggiunto una buona condizione fisica dopo aver saltato la preparazione. Ci mancherà e sono molto dispiaciuto per lui».
Le scelte. Le assenze di due esterni offensivi, Capone e Antonucci, non producono stravolgimenti tattici. Pillon insiste con il 4-3-3 e sposta Mancuso a sinistra del tridente completato da Marras a destra e Monachello al centro. Quest’ultimo vince il ballottaggio con Cocco e torna titolare dopo due partite trascorse in panchina. Per il resto l’allenatore dovrebbe confermare gli stessi elementi schierati a Padova. Davanti a Fiorillo, Balzano, Campagnaro, Gravillon e Del Grosso in difesa, Brugman, Machìn e Memushaj a centrocampo. Out Scognamiglio per infortunio, in panchina Elizalde e Del Sole. «Elizalde deve crescere, però avrà la sua occasione e dovrà farsi trovare pronto. Stesso discorso per Del Sole che si sta integrando in fretta». (r.s.)
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