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Calcioscommesse, il capo degli “zingari” tira in ballo Ferrario

L’interrogatorio di Hristiyan Ilievski, il macedone a capo della cupola degli "zingari" accusato di aver gestito il traffico di scommesse clandestine e di aver partecipato a molte combine, riporta alla ribalta delle vicende il nome del difensore della Virtus

LANCIANO. L’interrogatorio di Hristiyan Ilievski, il macedone a capo della cupola degli "zingari" accusato di aver gestito il traffico di scommesse clandestine e di aver partecipato a molte combine di partite di calcio che hanno fatto giare centinaia di migliaia di euro illecitamente, potrebbe aggravare la posizione di Stefano Ferrario. Il difensore della Virtus è implicato nell’inchiesta del calcio scommesse condotta dalla Procura di Cremona per la presunta combine della partita Lecce-Lazio del 22 maggio 2011 per la quale ha già pagato, a livello di giustizia sportiva, con una squalifica di 4 mesi. Ilievski nelle 5 ore di interrogatorio davanti al Procuratore di Cremona Roberto Di Martino – interrogatori che sosterrà anche domani e lunedì – ha fatto il nome di Ferrario, che avrebbe fratto da tramite per la squadra salentina nel manovrare le partite. Ferrario, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stato riconosciuto in una foto dallo “zingaro”. Non solo, Ilievski avrebbe confermato al Pm di aver incontrato l’ex difensore del Lecce nell’hotel dove alloggiavano i giocatori salentini e dove sarebbe avvenuta la combine. Una combine che prevedeva un over con vittoria della Lazio. E la partita del 22 maggio 2011, ultima del campionato di A di quella stagione, finì 4-2 per i biancocelesti. Il difensore nei vari interrogatori ha sempre negato ogni addebito. Ha sempre ammesso di aver ricevuto una proposta economica per combinare la gara dall’amico Alessandro Zamperini, uno dei principali protagonisti della vicenda del calcioscommesse, ma di averla rifiutata. «Mi chiamò per un aperitivo due giorni prima della gara (in cui tra l’altro Ferrario non giocò, ndc)», raccontò Ferrario ai magistrati, «e in quell’occasione mi disse che c’erano degli amici che volevano mettere dei soldi sulla partita. Io, comprendendo immediatamente le intenzioni, interruppi subito il discorso, dicendo che non m’interessavano queste proposte». Il difensore ha anche riconosciuto poi di aver fatto un errore nel non denunciare per tempo Zamperini che gli propose di manovrare la gara, un errore dettato dal fatto che lo conosceva da anni. Ferrario per questo fatto fu accusato di omessa denuncia. E quando fu ingaggiato dalla Virtus nel novembre 2013 stava scontando l’ultimo mese dei 4 rimediati proprio per omessa denuncia. Ma, stando alle dichiarazioni dell’ex agente di polizia macedone, il difensore rossonero è dentro la storia delle partite manovrate, lo avrebbe riconosciuto in una foto e avrebbe persino descritto la stanza d'albergo (l’Hotel Tiziano dove alloggiava il Lecce anche in ritiro) dove per tre giorni si sono svolti i colloqui.

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