Capobianco vince l’Oscar del basket E ora l’esame Siena

«Possiamo giocarcela solo se faremo la partita perfetta»

TERAMO. La scorsa stagione il premio come “allenatore dell’anno”. Adesso arriva anche il Premio Reverberi, meglio conosciuto come “l’Oscar del basket”. Per Andrea Capobianco, coach della Banca Tercas Teramo continuano quindi ad arrivare riconoscimenti per il lavoro svolto, un premio che l’allenatore biancorosso vuole subito condividere con «tutte le persone che mi aiutano a migliorare giorno dopo giorno, a cominciare dal mio staff, con il professor Del Prete, gli assistenti, i preparatori fisici, a tutta la società, a partire dal presidente, alla squadra e ai tifosi».

Perché la pallacanestro, spiega, «è sempre un gioco di collaborazione: il risultato di uno rappresenta lo sforzo fatto da tutti». E’ il secondo anno consecutivo che il “Reverberi” - promosso dal Comune di Quattro Castella (Reggio Emilia) in collaborazione con Fip, Lega, Fiba e Coni - premia un tesserato del Teramo basket, anche se per una categoria diversa: l’anno scorso il riconoscimento venne assegnato a Giuseppe Poeta come miglior giocatore italiano, premio che quest’anno andrà all’ala dell’Angelico Biella e della nazionale Pietro Aradori. Una delle caratteristiche dell’Oscar del basket è che lo si può ricevere una sola volta nella vita e anche per questo motivo ha assunto un valore particolare.

Il premio verrà consegnato a Capobianco il 22 febbario prossimo, ma intanto c’è l’esame Siena per l’allenatore biancorosso, un esame che sembra quasi impossibile da superare, anche se il coach del Teramo non intende partire battuto. «Sappiamo tutti che squadra è Siena, basta guardare i risultati e guardare le partite. Sono risultati che vengono fuori grazie al loro tipo di gioco e alla loro mentalità. Certamente noi la partita ce la vogliamo giocare, ma dobbiamo fare la partita perfetta, soprattuto dal punto di vista mentale. Siena gioca sempre partite quasi perfette».

Ma come si fa a batterla? «Non si possono perdere palle», risponde Capobianco, «perchè sono tutti punti che loro ti fanno in contropiede. Sui rimbalzi bisogna fare sempre il tagliafuori; poi bisogna conoscere bene le caratteristiche individuali di ogni giocatore avversario per poterlo contrastare. Bisogna metterci entusiasmo ed essere molto collaborativi, pensare non solo a se stessi, ma soprattutto a ciò che può essere utile per la squadra. Ecco, se facciamo tutto questo allora si può giocare. Non dico vincere: dico che solo così possiamo giocarcela».

Caja a Cremona. Cambio della guardia sulla panchina della Vanoli Cremona, dove militano gli ex biancorossi Brandon Brown e Alessandro Piazza. I vertici della squadra - terzultima in classifica con 10 punti - hanno deciso di sostituire l’allenatore Stefano Cioppi con Attilio Caja, già alla guida di squadre come Milano, Roma e Pesaro. Una «decisione sofferta», spiega la società «ma resasi purtroppo necessaria dal momento di estrema difficoltà della squadra».

Under 19. Un altro colpo per la Banca Tercas Teramo under 19, allenata da coach Di Meglio, che ha espugnato il parquet del Caserta per 77-81 in una gara della nella fase interregionale ed è in corsa per le finali nazionali.