Capparella pensa in grande «Play out? Nemmeno a pensarci voglio una salvezza tranquilla»

Valle del Giovenco, l’esterno destro si propone subito da leader «Il gruppo è solido, bisogna fare punti già da domenica».

AVEZZANO. Tra i tanti arrivi, Marco Capparella rappresenta senza ombra di dubbio l’acquisto più voluto dalla dirigenza della Valle del Giovenco. Una trattativa estenuante quella che si è risolta solo nell’ultimo giorno di mercato. Capparella nella Juve Stabia non era un giocatore qualunque: era il capitano e l’idolo incontrastato dei sostenitori gialloblu. Anche per questo il suo arrivo nella Marsica non è stato semplice. Di Capparella in maglia biancoverde si comincia a parlare a fine dicembre e tutto sembra fatto. Poi i problemi, il congelamento della trattativa, le sfuriate della dirigenza delle “vespe” e, infine, il lieto fine.

Oggi Marco Capparella è un calciatore e, soprattutto, un uomo felice. Gran merito della buona riuscita dell’affare va dato al procuratore Mariano Grimaldi, che ha seguito il calciatore romano sin dai primi anni della carriera tra i professionisti.
«Del passato non voglio parlare minimamente», esordisce l’ala destra, «Quello che è successo a Castellammare di Stabia è acqua passata. Ora si guarda al futuro». Poi, però, Capparella, da vero capitano, fa capire di non aver dimenticato l’affetto dei suoi ormai ex tifosi. «A Castellammare lascio una piazza che mi ha voluto bene, che mi ha dato tanto e a cui credo di aver anch’io dato tanto. Li lascio primi in classifica (adesso in realtà secondi, ndc), ma non voglio fare polemiche inutili».

Dopo gli esordi con lo Sparta in Serie D, Capparella diventa protagonista tra C2 e A con le maglie di Varese, Sora, Perugia, Catania, Andria, Avellino, Ascoli e Napoli (con i partenopei tre anni indimenticabili, dalla C1 alla A). Poi il biennio alla Juve Stabia, con finale amaro. Sapendo della situazione difficile del giocatore, anche altre società, Verona in primis, si erano avvicinate a lui: perché la Valle del Giovenco? «La risposta è facile: conosco Dario Bonetti, so che persona è e quanto vale come tecnico. Poi ho incontrato anche il presidente (Enzo Angeloni, ndc) e mi ha fatto una grande impressione. Non ci ho pensato due volte ad accettare la loro proposta. Ora», aggiunge, «sono convintissimo di aver fatto la scelta giusta, sposando un progetto ambizioso, che va coltivato con cura. Tra l’altro, dopo anni di lontananza, mi sono riavvicinato a casa: chiaramente è stata anche una scelta di vita».

La classifica della VdG è però deficitaria. «E non riesco a spiegarmi come sia possibile. Come mai un gruppo così forte e unito possa ritrovarsi invischiato nei bassifondi di classifica. Adesso sarà il caso di sollevarci subito, fare punti già domenica e terminare questo campionato con tranquillità». Ed è forse proprio la tranquillità che manca alla formazione biancoverde. «Ma qui, a differenza di altre piazze dove ho giocato, c’è un ambiente sereno, che permette di lavorare senza assilli. Playout? Non voglio nemmeno pensarci». Domenica arriva il Real Marcianise: Capparella ci sarà? «Sto bene e sono in condizioni per giocare. Poi deciderà il mister se impiegarmi o meno. Io sono a disposizione».