Mamadou Coulibaly

Pescara

Coulibaly e Kanoutè in vetrina: muscoli e fosforo per Zeman  

I due 18enni sugli scudi, difesa solida grazie anche al muro senegalese in mediana. Mamadou sta crescendo in fretta, sull’ex Juventus ha preso informazioni l’Inter

PESCARA. Il muro senegalese. Lo spettacolo può attendere e Zeman, anche se non lo dice, lo sa che in questo momento il suo Pescara gli sta dando delle risposte convincenti, specie sotto l’aspetto della solidità difensiva. Zero gol subiti in due gare, ma anche il migliore attacco della B con 15 gol all’attivo. A Carpi, come era accaduto in parte a Cremona, il Delfino ha dimostrato un certo equilibrio. Bovo e Coda hanno dato buoni segnali d’intesa da quando giocano dal 1’, ma è pur vero che il boemo è stato bravo a lanciare Kanoutè e Coulibaly assieme dall’inizio. Loro due hanno eretto un muro a centrocampo, dando maggior protezione al pacchetto arretrato e più possibilità a Brugman di poter svariare. Franck e Mamadou, 36 anni in due, entrambi senegalesi, arrivati in Italia, anche se in modi diversi, tre anni fa. Kanoutè è partito in sordina, ma, col tempo, si è guadagnato la fiducia di Zeman che lo ha lanciato in cabina di regia. Il 18enne senegalese è ancora grezzo tatticamente, ma il boemo può lavorarci. L’ex Juve non è un mostro di precisione, ma gioca sempre in verticale e spesso anche con due tocchi, cosa che Zeman gli chiede. I due ragazzotti senegalesi possono diventare l’arma in più del Delfino e non è un caso se nell’ultima gara c’erano diversi osservatori a vederli. Come il ds dell’Atalanta Giovanni Sartori, che ha preso appunti durante la gara. Nel mirino Coulibaly, che è dell’Udinese ed è monitorato costantemente dai friulani, i quali sabato hanno mandato un loro uomo per osservare il ragazzone di Thies, uno dei migliori in campo al Cabassi. Mamadou nelle ultime settimane è migliorato tanto e sta assimilando gli schemi di Zeman, anche se, a volte, continua a correre a vuoto. Zeman ha visto nel classe 1999, arrivato in Europa col barcone, dei mezzi importanti. Il boemo invece su Kanoutè, anche se non ha l’estro dei registi che piacciono a lui, vorrebbe puntarci per le prossime gare vista l’assenza per infortunio di Proietti. Con l’impiego di Kanoutè in mezzo al campo, sembra davvero bocciata l’idea di mettere Brugman davanti alla difesa. Kanoutè, dunque, può diventare il play del futuro e da un paio di settimane l’Inter si sta interessando a lui. I nerazzurri sabato a Carpi hanno mandato un osservatore per avere un quadro sul centrocampista ingaggiato a fine agosto dalla Juve. Sul tavolo di Dario Baccin, capo degli osservatori e vice del ds Ausilio, è arrivata una relazione interessante.
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