PESCARA / SETTORE GIOVANILE

Da Manè a Ripani: la miniera d’oro è pronta a sfornare altri gioielli

Viaggio nel vivaio biancazzurro tra i ragazzi in evidenza nell’ultima stagione: nella Primavera l’emergente difensore Marafini, nell’under 17 brillano Caliò e Longobardi

PESCARA. Una miniera d’oro. Se negli ultimi anni il Pescara ha tenuto i conti in ordine i meriti vanno attribuiti anche al responsabile del settore giovanile Giuseppe Geria e al capo dell’area scouting Antonio Di Battista, che hanno scovato talenti in giro per l’Italia, e all’abilità del presidente Daniele Sebastiani nel venderli. Sono tanti i baby cresciuti nel vivaio del Pescara che di recente hanno generato plusvalenze consistenti.
Molti sono stati ceduti a club prestigiosi, come Juventus (Nando Del Sole, Filippo Delli Carri, Riccardo Rossi e Leonardo Cerri), Inter (Marco Pompetti, Davide Zugaro De Matteis, Lorenzo Peschetola e Leonardo Straccio), Udinese (Mamadou Coulibaly) e Parma (Fabian Pavone, Alessandro Martella, Davide Cipolletti, Stefano Palmucci e Paolo Napoletano), mentre Igor Lucatelli e Davide Masella ora sono del Benevento. La stagione agonistica si è conclusa con l’arrivo del virus, i risultati sono stati soddisfacenti e i dirigenti hanno già iniziato a programmare la prossima annata. I campionati under 14, 15, 16 e 17 si sono conclusi subito dopo il lockdown, adesso si attende lo stop del torneo Primavera. L’ufficialità dovrebbe arrivare a breve e i verdetti più probabili sono il blocco delle retrocessioni (dunque, Pescara salvo) e le promozioni in Primavera 1 di Milan e Ascoli, le capolista dei gironi di Lega 2.


Primavera. Il torneo si è interrotto con il Delfino in zona play out: terz’ultimo a quota 15 punti a 9 partite dalla fine. I biancazzurri avevano iniziato il torneo con Legrottaglie in panchina e, dopo la breve parentesi Di Battista, è arrivato Pierluigi Iervese, l’ex tecnico del Francavilla che aveva già lavorato con profitto per sei stagioni nel vivaio pescarese. «Ho trovato un team straordinario», afferma Iervese, «la società ha raggiunto un livello organizzativo eccellente. Peccato non aver portato a termine il campionato, mi è dispiaciuto soprattutto per i ragazzi. Abbiamo una squadra forte, un gruppo sano e unito». Durante il torneo molti hanno esordito in B. In primis Gennaro Borrelli che, dopo l’exploit della passata stagione (18 gol) e 2 gare giocate (2 reti) in Lega 1 quest’anno, è passato in pianta stabile in prima squadra con Zauri. Il 20enne napoletano si è ritagliato uno spazio rilevante (16 presenze e un gol con il Pisa). In evidenza anche Milos Bocic (10 gettoni e 1 rete con il Cosenza), mentre la Primavera lo ha avuto solo per 5 partite (1 gol). Poi Fabian Pavone (10 centri in Primavera) e tre spezzoni in B contro Juve Stabia, Pisa e Spezia.


Nell’estate 2019, dopo la cessione al Parma, il talentuoso esterno offensivo di Silvi è rimasto in prestito in Abruzzo. Stesso percorso per il centrocampista Stefano Palmucci (2001) che lo scorso gennaio è passato ai ducali dopo aver esordito in B contro il Pisa. Infine, i baby Andrea Marafini, difensore nato a Roma nel 2000, e la mezzala Amadou Diambo, 19enne ghanese, lanciati da Legrottaglie a Benevento nell’ultima gara prima della sosta. Nella prossima stagione l’ossatura della Primavera sarà formata da calciatori nati nel 2002. In rosa ci sono alcuni profili interessanti che hanno avuto varie chance già quest’anno: il portiere Alessandro Sorrentino, il difensore Alessandro Chiacchia, i centrocampisti Nicolas Mercado e Lorenzo De Marzo, gli attaccanti esterni Marco Chiarella e Mattia Tamborriello, le punte Vladislav Blanuta e Claudio Zinno. Oltre a quelli citati, occhio al centravanti argentino Belloni e al difensore senegalese Ibrahima Manè, classe 2001, che godono di ottime referenze.


Si stanno allenando con la prima squadra e potrebbero debuttare.
Under 17. Avrebbero dovuto disputare i play off (3° posto) i ragazzi di Paolo Birra, subentrato a gennaio a Enrico Battisti che ha seguito Legrottaglie in prima squadra. «I risultati contano relativamente», spiega Birra, ex vice di Zauri, «l’importante è la crescita del singolo. Durante l’anno tutti sono migliorati e stavamo facendo un bel percorso». In evidenza oltre a Lucatelli, ceduto al Benevento, i difensori Gianluca Longobardi, che ha esordito con la Primavera, Davide Veroli e Carlo Palmentieri, i centrocampisti Andrea Caliò, il moldavo Cornelius Staver e il senegalese Mbaye Baka, e il centravanti Tommaso Stampella, bomber dell’under 17 con 10 reti.


Under 16. Bel cammino per i baby di Felice Mancini che hanno chiuso il torneo in zona play off (5° posto). Una squadra dove segnano tutti e il collettivo fa la differenza (Pierpaolo Colarelli, Riccardo Rossi, Alessandro Viotti i capocannonieri con sole 3 reti a testa). In evidenza anche due pescaresi, il portiere Alessio Gallo e il terzino di grande spinta Matteo Savarese, oltre al teatino Jari Di Meo, esterno offensivo dotato di qualità tecniche e abilità nel dribbling. Nonostante le cessioni di Straccio all’Inter e Rossi alla Juve, l’undici di Mancini ha disputato un buonissimo campionato. «Sono dispiaciuto per lo stop», dice l’allenatore, «il gruppo non ha potuto proseguire il percorso di crescita che solitamente si manifesta con maggiore peso nella seconda parte della stagione. Dal canto nostro, grazie alla società, abbiamo sfruttato la sosta per aggiornarci in video chat con allenatori illustri arricchendo le nostre competenze».
Under 15. Sul più bello si è fermata l’emozionante cavalcata della squadra di Luca D’Ulisse, 4ª in classifica a -6 (ma con 2 gare in meno) rispetto alla capolista Napoli. «Peccato per i ragazzi», le parole del 42enne tecnico frentano, da 15 anni al servizio del Delfino tra attività di base e giovanile, «ci siamo fermati in una fase in cui stavano mostrando enormi progressi. Ci sarà modo di recuperare». Federico Faiella e Luca Primavera (7 gol ciascuno) sono i bomber di un gruppo in cui numerosi elementi hanno svolto stage in Nazionale: oltre a Primavera, i difensori Lorenzo Romani (ex Cologna), Marco Bonugli, Niccolò Postiglione, Mattia Braccia e Claudio Panzarino, gli attaccanti Bodje Paterson, Davide Ballello e l’ex Alba Adriatica Diego Ripani, una delle perle più preziose del vivaio. Punto fermo dell’Italia under 15, sulla mezzala ci sono già gli occhi di mezza serie A.

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