Del Pinto: lo sapevo che avrei giocato al piano di sopra

Il mediano di Scoppito ha vinto il campionato a Benevento «Il primo sms di complimenti è stato di Giovanni Pagliari»

SCOPPITO. Scoppito, comune della Conca aquilana di poco più di tremila anime, avrà un suo concittadino in serie B. Lorenzo Del Pinto, centrocampista scoppitano in forza al Benevento, ha centrato il salto tra i cadetti con gli Stregoni e il padre di Del Pinto, proprietario in paese del Bar dello Sport, è pronto ad abbonarsi a Sky per seguire Lorenzo in tv.

«Ci voleva un evento straordinario come questo per convincerlo», confessa scherzando Lorenzo Del Pinto, che ha coronato il sogno inseguito da bambino, contribuendo alla promozione con 3 reti in 31 presenze stagionali. «In fondo ho sempre sperato di arrivare in serie B, ma il segreto è stato quello di pensare giorno dopo giorno senza fare programmi».

Del Pinto inizia a tirare i primi calci nell'Amiternina, la squadra di Scoppito retrocessa proprio quest'anno dalla serie D. Poi a 15 anni si trasferisce alla Val di Sangro (con cui esordisce in serie C nel 2007-2008), prima del passaggio al Pescara con cui disputa il campionato Berretti insieme al vastese Roberto Inglese, oggi attaccante in serie A con il Chievo. Dopo due annate tra serie D e Lega Pro (Fano e Rc Curi Angolana), Del Pinto si afferma nel calcio professionistico a Chieti, dove esplode prima di approdare nella squadra della sua città, L'Aquila. Con i rossoblù gioca due campionati memorabili, conditi da 8 gol (e vince anche il “Pallone d’oro” abruzzese, il concorso del Centro), un'enormità per un mediano stile Gattuso, che predilige più la fase di rottura che quella di costruzione.

Il resto è storia recente. Il sofferto divorzio dall'Aquila la scorsa estate e la firma con il Benevento, uno dei club più virtuosi in Lega Pro e da 10 anni con l'obiettivo, mai raggiunto fino a quest’anno, del salto in Serie B. Stavolta i giallorossi non sono partiti con i favori del pronostico; un vantaggio, secondo Del Pinto: «Credo che il segreto della nostra promozione sia stato proprio questo. Ogni anno il Benevento era destinato a vincere e alla fine non ci era mai riuscito. Quest'anno a partire favorito era il Foggia. Questo ha dato più tranquillità e serenità all'ambiente e il risultato si è visto».

A cavallo di Pasqua, la squadra del tecnico Gaetano Auteri mette la freccia verso la B: «Credo che le due vittorie esterne a Pagani e contro la Juve Stabia ci abbiano fatto capire che potevamo farcela. La vittoria poi in casa contro il Catania a pochi minuti dalla fine, ci ha dato la spinta decisiva». Dopo l'aritmetica storica promozione in B, sul cellulare di Del Pinto il primo messaggio di congratulazioni è arrivato da una persona speciale: «Ho ricevuto il primo sms da Giovanni Pagliari, l'allenatore che ho avuto all'Aquila negli ultimi due anni. Gli devo molto, è stato un tecnico che mi ha fatto crescere sia come uomo che come calciatore».

Il ricordo di Pagliari porta a alla cocente retrocessione dell'Aquila: «Ho seguito a distanza le sorti della squadra della mia città. Ho anche sentito a telefono i miei ex compagni De Sousa e Sandomenico e credo che come dice De Sousa, il problema sia stato mentale dopo la restituzione dei punti di penalità. La squadra ha mollato e non è riuscita ad uscire più da questo vortice».

Giammarco Menga

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