Di Francesco contro tutti: Salernitana fatta a fette

Tris del Lanciano: doppietta del figlio d’arte che si procura anche un rigore

SALERNO. Tre tiri, tre gol. Con una lezione di cinismo, la Virtus Lanciano ha sbancato Salerno (1-3) ed ha abbandonato per la prima volta la zona retrocessione. Uno scenario impensabile prima dell’arrivo in panchina di Primo Maragliulo, che in 7 gare ha conquistato 16 punti, una media da promozione in serie A.

Il principale merito dell’allenatore subentrato a Roberto D’Aversa è stato quello di ridare tranquillità ad una squadra che non si è scomposta neanche a fronte delle tante occasioni create (e sciupate) dalla Salernitana. E che ha imparato a concretizzare tutto ciò che riesce a costruire.

Allo stadio Arechi – sotto gli occhi di Claudio Lotito, patron granata e presidente della Lazio – lo scontro salvezza di giornata ha visto i padroni di casa creare occasioni in serie sprecate sia per l’imprecisione dei propri attaccanti, sia per le parate di Alessio Cragno, un vero e proprio valore aggiunto da quando è arrivato in rossonero a fine gennaio. Poi, è salito in cattedra Federico Di Francesco, figlio di Eusebio allenatore del Sassuolo ed ex centrocampista della Roma: gol di tacco dopo un’ora di gioco, rigore procurato (e trasformato da Ferrari) e rete della sicurezza in pieno recupero che ha vanificato definitivamente il momentaneo pareggio firmato dall’ex Donnarumma.

Possono far festa i circa 200 tifosi arrivati dall’Abruzzo e che quasi non si sono sentiti in un Arechi che, dopo l’exploit granata di Cesena, ha ospitato 12.000 sostenitori campani. Gioiscono dopo aver tirato un bel sospiro di sollievo in più di un’occasione e lasciano lo stadio con la consapevolezza che la salvezza non è più una chimera.

Maragliulo ha presentato i suoi con il solito 4-3-2-1: Cragno tra i pali e Aquilanti a destra, con Rigione e Amenta confermati al centro e Di Matteo a sinistra. Vastola tornato nel suo ruolo in mediana al fianco dei confermati Bacinovic e Vitale; confermatissimo anche il trio offensivo composto da Marilungo e Di Francesco a sostegno di Ferrari.

Il primo tempo è stato tutto di marca Salernitana, perché fino all’intervallo il Lanciano non è andato oltre tre tiri fuori misura di Bacinovic, Marilungo e Vastola. Terracciano non ha dovuto mai sporcarsi i guantoni, mentre Cragno è stato bravo su Donnarumma in più di un’occasione. A salvare i frentani c’è stato anche il palo colpito da Bernardini al 26’ e, un minuto dopo, il clamoroso errore di Donnarumma che a porta vuota ha calciato il pallone sul fondo da due passi.

Ad inizio ripresa, Cragno si è esaltato ancora su Donnarumma in due occasioni. Dopo un’ora di gioco attendista, il Lanciano è stato premiato dall’ennesimo ribaltamento di fronte: al 14’ Marilungo ha servito Vastola, palla al centro area per Di Francesco che, spalle alla porta e contrastato, con il tacco ha mandato la palla alle spalle di Terracciano.

Lo 0-1 non ha frenato la Salernitana, così Maragliulo ha mandato in campo Rocca per Vitale. I locali hanno trovato il pareggio al 28’: cross dalla destra del subentrato Nalini, l’ex di turno Gatto ha fatto da torre per Donnarumma che di testa ha segnato l’1-1. Ma il Lanciano non ha tremato, non si è fatto prendere dal panico.

Appena cinque minuti e la Virtus è tornata in vantaggio: al 32’ Terracciano ha atterrato Di Francesco in area, sul dischetto si è presentato Ferrari che ha trasformato con freddezza, siglando l’1-2.

Maragliulo ha mandato in campo anche Milinkovic per Vitale, i suoi hanno stretto i denti e in pieno recupero Di Francesco ha sfruttato un passaggio di Giandonato (entrato da poco al posto di Bacinovic) firmando l’1-3 che può valere una clamorosa salvezza.

Sabato altra sfida delicata, al Biondi contro il Cesena, ma ormai questa Virtus va come un treno, destinazione salvezza.

Marco Pellegrino