Di Francesco: siamo in crescita

Il tecnico: «La squadra mi è piaciuta, bisogna migliorare davanti»

ANDRIA. Il Verona va in fuga, ma il Pescara non ne fa un dramma: si consola con la buona prestazione fornita ad Andria. E, soprattutto, con la prima rimonta messa a segno in questo campionato. L’allenatore biancazzurro Eusebio Di Francesco è soddisfatto. Riceve anche i complimenti del collega di sponda andriese, Aldo Papagni. «Non meritavamo la sconfitta, sarebbe stata una beffa. Sono contento perché abbiamo conquistato un risultato positivo attraverso il gioco. Sempre palla a terra». Tutto bene, ma lì davanti? «Dobbiamo migliorare. E la sosta arriva al momento giusto».

Pescara con il 4-3-3 per la prima volta nella gestione Di Francesco. «E’ andata bene», ha aggiunto il tecnico. «La squadra è in crescita anche atleticamente. E ha altri margini di miglioramento: sul piano dell’intensità del gioco e della finalizzazione». Complimenti rivolti soprattutto ai centrocampisti con una menzione particolare. «Bene tutti e tre, mi sono piaciuti.

E poi, secondo me, Tognozzi è il miglior acquisto del mercato di gennaio, senza nulla togliere agli altri. C’erano voci che lo davano partente, aveva problemi fisici e, invece, qui ha dimostrato di poter dare un valido contributo alla causa». Tutto bene, ma... «Abbiamo preso gol per colpa di una nostra ingenuità», ha spiegato Di Francesco, «da un calcio d’angolo a favore siamo passati allo 0-1, nel giro di pochi secondi. E così non va bene. Però, devo dire che la squadra comincia a immagazzinare una certa mentalità: gioca palla a terra per far emergere le qualità tecniche. E, vedrete, con il tempo arriveranno anche i gol delle punte». Ha temuto di perdere? «Sono stato sempre tranquillo, il gioco paga sempre. E poi non potevamo perdere: abbiamo fatto sempre noi la partita, tranne che nel finale del primo tempo».

Sorride Daniele Sebastiani, l’amministratore delegato. «E’ stata la migliore prestazione del Pescara sotto la gestione Di Francesco. Nulla da dire sulla prova della squadra. E sono convinto che il mister riuscirà a risolvere anche il problema della finalizzazione dell’azione».
Già, ma dopo un mese di gestione Di Francesco che cosa è cambiato nel Pescara? «Senza voler fare paragoni, posso dire che il cambio dell’allenatore porta sempre un po’ di entusiasmo e azzera le gerarchie», risponde Tommaso Coletti, squalificato per Terni. «C’è maggiore concorrenza per la ricerca del posto nell’undici titolare. E poi sono cambiati gli allenamenti. Si lavora di più e con maggiore intensità». Il Verona se ne va. «Vince sempre alla fine», ribatte il mediano, «noi lotteremo fino alla fine. E comunque si può andare in B anche attraverso i play off o no?».

Anche Francesco Dettori sorride. «Il Verona ha vinto, ma noi abbiamo dimostrato di stare bene. Abbiamo attaccato sempre, giocando la palla a terra. Per me sono due punti persi».
«Anche per me», gli fa eco il capitano Samuele Olivi, «il Pescara ha tenuto palla per 80’, meritava la vittoria». E poi sul gol subito. «Il mister voleva che fosse Ganci a calciare il nostro angolo, non Dettori. Ci siamo piazzati male e abbiamo beccato il contropiede culminato con il gol di Sy. Mi dispiace, siamo andati sotto al primo tiro in porta dell’Andria». Infine il tecnico pugliese Aldo Papagni. «Il pareggio è giunto sugli sviluppi di un calcio piazzato, il nostro tallone d’Achille. Dispiace, serviva maggiore concentrazione fino alla fine. Però, l’1-1 con il Pescara non è da disprezzare, perché è arrivato contro una grande squadra».