L'attaccante esterno Francesco Di Grazia, 23 anni, e il jolly biancazzurro Christian Ventola, 22 anni

PESCARA / NOTE LIETE

Di Grazia e Ventola, la carica dei giovani

Bene in Coppa Italia nella speranza di strappare la conferma

PESCARA. Ora entrambi puntano i piedi. Christian Ventola e Andrea Di Grazia si godono l’exploit di coppa Italia e prenotano un posto in rosa.
Dopo il primo tempo contro il Mantova chiuso in vantaggio per 1-0 grazie al rigore di Marco Tumminello, nella ripresa sono saliti in cattedra il terzino pescarese e l’attaccante di Catania che hanno regalato il passaggio del turno al Pescara. Ventola ha segnato il gol decisivo al 91’ su assist di Di Grazia e quest’ultimo, pochi minuti prima, ha siglato la rete del momentaneo 2-1. Prestazioni super che hanno fatto schizzare le probabilità di permanenza nell’organico di Zauri.

Luciano Zauri, 41 anni
Alla vigilia del match di coppa, il tecnico aveva speso parole al miele per Ventola. «É la sorpresa del ritiro. Potrebbe restare con noi, vedremo negli ultimi giorni di mercato». E il 22enne, inserito da Zauri poco prima dell’intervallo al posto dell’infortunato Memushaj, ha ripagato la fiducia con una prova convincente.
Per Giorgio Repetto, Christian somiglia a Philipp Lahm, ex terzino sinistro del Bayern Monaco che vinse i Mondiali del 2014 in Brasile con la Germania. Come Lahm, Ventola ha ricoperto vari ruoli nel corso della sua carriera. «Da ragazzino, quando giocava nell’Internazionale Durini, era un trequartista», ricorda il coordinatore tecnico del Pescara Antonio Di Battista che lo portò in biancazzurro nel 2012, «poi gli abbiamo cambiato ruolo schierandolo mezzala. È un jolly, con noi ha fatto anche il laterale di difesa, sia a destra che a sinistra, e l’esterno in un centrocampo a cinque. Avremmo voluto ingaggiarlo nel 2011, ma Francesco Giuseppetti (ex responsabile tecnico dell’Internazionale Durini, ndc) ci implorò di lasciarglielo un altro anno perché la squadra doveva conquistare la salvezza. Oltre ad essere un bravo giocatore, è un ragazzo eccezionale. Non batteva mai ciglio quando i tecnici gli cambiavano posizione, se dovesse servire giocherebbe anche in porta. Si fa volere bene da tutti e ha una caparbietà invidiabile».
La statura non elevata (è alto 170 centimetri) lo penalizza un po’, ma Christian si è sempre guadagnato un posto da titolare grazie alla sua determinazione. Dello stesso avviso Francesco Giuseppetti che non opera più all’Internazionale Durini del presidente Antonio Ferrone. Ora è dirigente tecnico del Delfino Flacco Porto del patron Quinto Paluzzi. «Ventola è un ragazzo d’oro», dice Giuseppetti, «in campo dà l’anima e vuole vincere sempre. Se restasse al Pescara sarei felicissimo».
Nelle giovanili del Delfino Christian ha avuto quattro allenatori: Ercole D’Eustacchio, Pierluigi Iervese (sua l’intuizione di cambiargli ruolo), Davide Ruscitti e Massimo Oddo che l’8 aprile del 2016 lo fece esordire in serie B ad Avellino. Quel giorno il Pescara, che a fine stagione fu promosso in A, aveva tante assenze in difesa e Oddo schierò una retroguardia con tre calciatori nati nel 1997: Vitturini, Mandragora e, appunto, Ventola che disputò un’ottima gara servendo anche l’assist a Mitrita per il gol del 3-1 finale. Poi Christian tornò a giocare in Primavera e a fine campionato andò in prestito in C alla Maceratese. In seguito, due stagioni al Teramo per un totale di 95 presenze e 5 reti in terza serie. Nei giorni scorsi Novara e Reggiana lo hanno cercato, ma Ventola darebbe l’anima per restare alla corte di Zauri.
Stesso desiderio di Andrea Di Grazia che non poteva iniziare meglio la sua avventura in Abruzzo. Nella passata stagione è sceso in campo una sola volta in coppa Italia con il Catania. Poco prima dell'inizio del torneo, è stato messo fuori rosa per non aver rinnovato il contratto. Ha bisogno di recuperare il ritmo partita, però l’impatto a Pescara è stato devastante. La società è a caccia di un paio di esterni offensivi, ma la sua permanenza non è un’utopia. «A me piacerebbe rimanere», ha detto Di Grazia, «ma la decisione spetta alla dirigenza e all’allenatore». Il 23enne che si ispira a Dybala e adora Neymar farà di tutto per convincerli.

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