Di Menno Di Bucchianico davanti al giudice per l’Iva del 2012

LANCIANO. C’è anche un risvolto penale della vicenda del pagamento in ritardo dell’Iva 2012 che è costata alla Virtus un deferimento e un punto di penalizzazione in classifica. L’amministratore unico e legale rappresentante della società infatti, inibito per 3 mesi dal tribunale federale nazionale Figc, Claude Alain Di Menno Di Bucchianico è stato citato a giudizio, di fronte al giudice Andrea Belli del tribunale di Lanciano ieri, «perché nella sua veste di rappresentante legale della Virtus lanciano 1924 srl non versava nei termini previsti l’Iva ritenuta e dovuta, dell’anno di imposta 2012, per un totale di 425.775 euro».

«Si è a processo», spiega l’avvocato di Di Bucchianico, Paolo Sisti, «perché abbiamo impugnato il decreto penale di condanna ad un ammenda di 22.500 euro, pena sospesa, emesso dal giudice in camera di consiglio ad ottobre verso Di Menno Di Bucchianico. Ci siamo opposti in quanto l’Iva è stata pagata: è vero, c’è stato un ritardo di pochi giorni, ma per un problema di natura tecnico bancaria indipendente dalla società. Ma è stata versata internamente. Quindi perché avere una condanna pecuniaria, tra l’altro anche sospesa, se il reato si può estinguere pagando le sanzioni e gli interessi che scattano automaticamente da parte dell’agenzia delle entrate dal giorno dopo il ritardo? Abbiamo quindi ottenuto dal giudice, vista la nuova legge in materia tributaria, di poter pagare interessi e sanzioni che ammontano a circa 60.000 euro entro il 12 luglio». Che è il giorno in cui è stata fissata l’udienza dal giudice Belli per verificare se il debito – interessi e sanzioni – è stato pagato. «Se verrà estinto il debito», chiude Sisti, «viene estinto anche il reato. Non ci sarà alcuna condanna». (t.d.r.)

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