Dumoulin si prende la montagna Pantani e ipoteca il trionfo

L’olandese vince ad Oropa e blinda la maglia rosa  in attesa delle Alpi. Delusione Nibali: pagati ritmi alti

OROPA. Dal santuario di Oropa, dove Marco Pantani nel 1999 entrò definitivamente nella leggenda dello sport italiano, arriva un verdetto che ha tutti i crismi dell'inoppugnabilità: Tom Dumoulin, almeno in questo momento, è l'uomo da battere al 100° Giro d'Italia. L'olandese sembra esserci cucito addosso la maglia rosa che ha conquistato il 16 maggio scorso, dopo la cronometro del “Sagrantino”, dominata da specialista puro.
Ieri, senza l'assillo del crono, l'olandese ha confermato quanto aveva fatto vedere sulla salita del Blockhaus, dov'era riuscito a limitare il ritardo da Nairo Quintana a soli 30”. Dumoulin, sulla salita breve ma assai dura che conduce al santuario di Oropa, si è prima fatto staccare da un Quintana in vena di prodezze, ma non s'è perso d'animo, riuscendo a rimontare metro dopo metro fino a raggiungere il colombiano e poi staccarlo sul rettilineo d'arrivo.
La tappa di ieri era racchiusa negli ultimi 11,8 chilometri di una salita che presentava un dislivello di 733 metri, una pendenza media del 6,2 per cento, massima del 13. Una salita secca, con rampe molto dure, in grado di fare molto male a chi non era in grado di affrontarla con il giusto rispetto. E che, fin dai primi metri, ha creato una naturale selezione: il primo a tentare qualcosa è stato Diego Rosa, che ha cercato di dare un senso al Giro del Team Sky, decapitato dal ritiro di capitan Geraint Thomas. La sua azione è durata qualche chilometro e poi naufragata. Ci ha provato anche Domenico Pozzovivo, ma è ai -4 chilometri che si sono visti i primi fulmini, poi sono arrivate le saette e la corsa è espolosa: Quintana è partito a tutta e si è trascinato dietro Zakarin, Pozzovivo, ma anche Nibali e Dumoulin, mentre Pinot è rimasto dietro, procedendo col proprio passo. Quintana si è alzato sui pedali, provando un altro allungo poi, come aveva fatto al Blockhaus, procedendo con altri tentativi e al quarto è riuscito a creare un piccolo vuoto. È a quel punto che Dumoulin, staccato di qualche secondo, ha capiyo che bisognava rompere gli indugi e fare affidamento solo sulle proprie forze. Nibali ha seguito sempre a ruota, senza alzarsi mai dai pedali (brutto segno), è restato seduto anche l'olandese, che si è affidato a un rapporto durissimo e, dopo aver fatto sfogare Quintana, andato via ai -3,3 chilometri, è riuscito a riacciuffarlo a 1.500 metri dall'arrivo, proprio mentre Nibali si staccava andando in apnea. Domoulin, con Zakarin, Landa e Quintana, procedeva verso l'arrivo: scatto del russo, ma è l'olandese ad alzarsi e a volare sotto il traguardo, infliggendo anche dei secondi a Quintana, arrivato a 14” dalla maglia rosa, perdendo altri 10” per l'abbuono. Per Nibali è stata una mezza disfatta, perché ha perso 43” da Dumoulin e altri secondi preziosi da rivali per il podio come Pinot, che lo hanno preceduto sul traguardo. Il Giro non è finito, ma lo “Squalo” non sembra possedere più denti particolarmente affilati. E poi, la “sua” Bahrain-Merida non sembra in grado di potergli garantire un adeguato supporto quando la strada sale (Pellizotti è un gregario consumato di 39 anni).
Le interviste. «Ho pagato il ritmo troppo alto nel finale, ho cercato di resistere e, alla fine, mi sono staccato. Non era questa la salita adatta alle mie caratteristiche. Aspetto le grandi montagne e poi si vedrà come vanno le cose», ha detto Nibali subito dopo aver tagliato il traguardo. E, nei prossimi giorni, il tracciato salirà parecchio, con Dumoulin che sembra pedalare a velocità doppia, come conferma la performance di ieri sulla salita Pantani: il “Pirata” nel 1999 la percorse in 15'20”, l'attuale maglia rosa in 15'30”. Chapeau. «Questa tappa si adattava a me», ha spiegato l'olandese, «Sarà molto diverso nella terza settimana, con le Alpi. È molto bello vincere ad Oropa, ma presto le situazioni saranno molto diverse». Dumoulin, nei giorni scorsi, ha confessato di essersi preparato al meglio, senza tralasciare i dettagli più insignificanti. Ha perso chili e preferito allenarsi di più per presentarsi al top sulle strade italiane.
Adolfo Fantaccini