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Effetto Zeman, ciclone Pescara: 5 gol al Genoa

La squadra biancazzurra impone per 90' minuti il suo gioco e tutto il tridente va a rete con Benali e le doppiette di Caprari e Cerri. Spettacolo e applausi come non se ne vedevano da mesi. Zeman vola basso: «Hanno fatto tutto i ragazzi», ma da martedì allenamento con mille metri e gradoni

PESCARA. Effetto Zeman a Pescara. Un ciclone (5-0) che spazza via il Genoa e rianima una squadra e una piazza depresse. Accade l’inimmaginabile nel giro di una settimana: Pescara allo sbando all’Olimpico di Torino, Pescara spettacolare e concreto contro i rossoblù, letteralmente storditi. Da Oddo a Zeman, la notte e il giorno. Ovviamente, con il marchio doc del 4-3-3. Quei biancazzurri confusi e disorientati si sono trasformati in un’orchestra in grado di produrre la sinfonia boema. Effetto Zeman sulla corsa salvezza che resta (ancora) un sogno – meno 10 dall’Empoli quart’ultimo a 13 giornate dalla fine – ma che ridà motivazioni alla squadra e alla tifoseria. Accade quello che nemmeno il più zemaniano dei zemaniani poteva auspicare: un primo tempo perfetto chiuso in vantaggio 3-0 grazie a tre tiri in porta e, soprattutto, senza subirne alcuno.

Spettacolo e applausi come non si vedeva da mesi all’Adriatico-Cornacchia. Roba da stropicciarsi gli occhi. E così scompare lo zero nella casella delle vittorie. Accade dopo 42 assalti a vuoto in serie A. Curva Nord vuota per protesta contro la società, ma quei tifosi rimasti fuori dallo stadio si sono persi un qualcosa di mai visto in questa stagione. Non è ancora la squadra di Zeman, però la bacchetta magica del boemo ha rivitalizzato nell’orgoglio quei biancazzurri che sembravano anime in pena. Li ha liberati nella mente, quasi irriconoscibili (in senso positivo) rispetto a quanto visto due settimane fa contro la Lazio (2-6) e a Torino (5-3). Tutti in gol gli attaccanti del tridente. Cinque gol li aveva presi, mai fatti in 90’. Di colpo quelli che erano limiti si sono rivelati dei pregi. Ad esempio, Alberto Cerri, un centravanti senza bussola e senza mordente fino alla scorsa settimana, che di colpo diventa il migliore in campo (insieme a Caprari), sbloccando il risultato e sfornando assist per i compagni. E poi la difesa regolarmente bucata fino a diventare la peggiore della serie A. Linea alta e pressing alto, almeno ieri, sono serviti a nascondere certe magagne. Addirittura a regalare un primo tempo senza sporcarsi i guanti al portiere Bizzarri.

Zeman vola basso: hanno fatto tutto i ragazzi. «Hanno fatto tutto i ragazzi, io ho dato solo una piccola base..»: per Zdenek Zeman lo show del Pescara (5-0 e prima vittoria sul campo a prima vittoria stagionale sul campo) «è merito solo dei calciatori che hanno dato tutto per sbloccare una brutta situazione. Oggi ci siano riusciti - dice il tecnico boemo a Premium e Sky - e adesso dobbiamo pensare alla prossima, sapendo che ache dobbiamo migliorare, anche se non vinceremo più 5-0». Di nuovo sugli altari dopo le ultime debacle di Roma e Cagliari in serie A, Zeman ha detto di sentirsi ancora «abbastanza giovane. Se sono vecchio lo dice l'eta, ma io mi sento abbastanza giovane, il problema sono i giovani che sembrano settantenni mentre io me ne sento quaranta», aggiunge con una battuta Zeman prima di tornare serio: «La salvezza? Non dipende solo da noi ma anche dagli altri - chiarisce -. Dobbiamo pensare a giocare partita dopo partita, certo, se l'Empoli le perde tutte le partite può succedere, anche se non credo che succederà. Sono contento per i ragazzi, basta che non pensano non sia finita. Fisicamente non li ho trovati bene, su questo aspetto dovremo lavorare molto. Martedì cominciamo a lavorare sul serio, faremo i mille metri e anche i gradoni. Cambiare non è mai facile, mancava l'applicazione». Felice per il successo e la prima vittoria sul campo, Zeman è invece dispiaciuto per i pochi tifosi sugli spalti: «Mi sarebbe piaciuto se fossero venuti in tanti ad aiutarci - aggiunge -. Oggi abbiamo fatto bene anche senza di loro e spero si convincano a tornare». Zeman chiude dicendo che oltre al Pescara era stato cercato anche dall'estero, «lontano dall'Italia ma non dalla Cina. Lì non mi conoscono e non è cosa per me».