Paolo Dybala

Abruzzo chiama Cardiff

Finale di Champions: «Fame ed entusiasmo, la Juve può farcela» 

Addetti ai lavori e sportivi anticipano la sfida col Real che vale la Champions Circa 160 i tesserati dei Club Doc regionali che domani sera saranno in Inghilterra

L’Abruzzo bianconero, e non solo, ci crede. Nutre fiducia in vista della finale di Champions League di domani sera a Cardiff contro il Real Madrid. Tutti davanti al televisore, alcuni davanti al maxischermo e altri direttamente a Cardiff. Sono circa 160 i biglietti ottenuti dagli Juventus Club Doc abruzzesi per i propri tesserati. Partiranno all’inseguimento di un obiettivo che manca nella bacheca bianconera da 21 anni. Ci credono tutti, anche sportivi e addetti ai lavori abruzzesi protagonisti nel calcio e non solo. Che “giocano” in anticipo la partita di domani sera.
Nunzio Lanci (allenatore Sieco Impavida volley): «Sabato sera sarò al matrimonio del mio vice Mariano Costa. Io sono interista, mi costa un bel po’, ma farò il tifo per la Juventus. Ci sarà da soffrire, però penso che vinceranno i bianconeri ai rigori».
Luciano Campitelli (presidente del Teramo calcio): «Io sono interista e antijuventino, quindi tiferò per la squadra italiana che scenderà in campo. E vi spiego il perché: in questi anni il management che fa capo ad Andrea Agnelli è riuscito a creare un modello vincente di riferimento per tutti. La Champions sarebbe il giusto premio al percorso intrapreso. Chi farà la differenza? Beh, mi piace vincere facile e allora dico Cristiano Ronaldo nel Real Madrid; la Juve ha un attacco, a mio avviso, superiore e penso che uno tra Higuain e Dybala possa lasciare il segno».
Francesco Di Fulvio (nazionale di pallanuoto e bronzo olimpico a Rio 2016): «Sono tifoso del Pescara e simpatizzante juventino, “colpa” di mio nonno che da piccolo mi faceva vedere le partite dei bianconeri in televisione. Farò il tifo per la squadra di Allegri e credo che possa farcela solo con una grande prestazione del collettivo. Il Real si batte con una gara di sacrificio e qualità tecnica».
Emanuele Di Paolantonio (allenatore Roseto basket): «Sono uno juventino passionale. Spero finisca bene e ci sono tutte le premesse affinché vada per il verso giusto. Due anni fa ero davanti alla televisione fino all’1-1, poi ho dovuto seguire mia moglie in sala parto…».
Pierpaolo Rotilio (allenatore L’Aquila Rugby): «Non seguo molto il calcio, non ne ho tempo. Però, i miei figli sono juventini e quindi sono costretto a seguire i bianconeri. E credo che, mai come in questa occasione, abbiano raggiunto un livello di maturità tale da poter riportare a casa la Champions».
Stefano Giuliani (ds della Nippo Vini Fantini ciclismo): «Dico Juventus per condizione atletica e motivazioni. E’ l’anno della Juve, perché non crederci? Il Real Madrid è forte, ma l’entusiasmo è tutto bianconero».
Maurizio Zaffiri (preparatore atletico Aquila rugby): «Ho giocato al Millenium con la maglia della Nazionale, finì 16-16 pari contro il Galles 2006. Lo stadio sarà il vincitore assoluto, uno scenario suggestivo. Sono simpatizzante della Roma, non ho l’assillo di guardare la finale, però spero in un 2-1 per la Juve, io tifo sempre Italia».
Nicola Napolione (avvocato e procuratore di giocatori di pallavolo): «Vado, certo che vado! Sono stato a Oporto e Barcellona, vuoi che non vada a Cardiff? Ho acquistato un pacchetto della Juve, poco più di mille euro con viaggio, due pernottamenti e biglietto. Partirò venerdì sera (oggi, ndr), sperando di vivere una serata memorabile».
Jarno Trulli (ex pilota di Formula 1): «Entusiasmo e motivazioni possono fare la differenza. E oggi mi sembra che l’ago della bilancia penda a favore della Juventus. Non sono bianconero, ma tiferò per la Juve perché sono un italiano. Ho avuto modo di conoscere la famiglia Agnelli, perché sono stato allo Stadium con mio figlio. Sono persone squisite a cui auguro il meglio».
Bruno Di Cola (ex arbitro di serie A): «Sono italiano e farò il tifo per la Juve, è ovvio».
Angelo Pierleoni (ex calciatore): «Sono simpatizzante del Napoli, ma farò il tifo per la Juve. La vedo favorita, mi sembra più in forma del Real Madrid. Dani Alves può fare ancora la differenza».
Rocco Pagano (ex calciatore del Pescara): «Penso che finisca 2-1 per la Juve, perché ci arriva bella convinta, a differenza del passato. E’ cosciente della sua forza. Il Real troverà una squadra tosta a cui è difficile fare gol. E’ l’anno migliore per portare a casa la Champions. La differenza la farà la difesa: se metterà la museruola ai vari Ronaldo, Benzema e Bale, poi un golletto la Juve lo fa. Tra Higuain, Dybala e Mandzukic il gol verrà fuori».
Andrea Camplone (allenatore del Cesena): «Tifo Juventus anche perché c’è Max Allegri, mio ex compagno ai tempi del Pescara. E’ la squadra che ha preso meno gol in Champions, penso che possa farcela. Contano esperienza e freschezza fisica e i bianconeri mi sembrano messi meglio. Vincere la Champions sarebbe il giusto riconoscimento per Max: non era facile raccogliere l’eredità di Conte. Lui è riuscito a fare meglio addirittura. E’ completo: è un abile gestore di risorse umane, ma si è anche inventato l’attacco a cinque stelle, facendo coesistere tanti attaccanti e dando una nuova organizzazione alla squadra».
Roberto Cappellacci (allenatore di calcio): «Come preparazione alla partita, dal punto di vista tattico, Allegri e la Juve hanno qualcosa in più. Sul piano tecnico le squadre si equivalgono, anche se il Real ha più esperienza. Non prevedo una gara spettacolare, deciderà qualche giocata».
Fabio Lupo (direttore sportivo): «Vince la Juve 3-1, in questa stagione i bianconeri hanno mostrato una maturità e una consapevolezza della propria forza diverse dagli anni passati. Consapevolezza che, però, non è mai sconfinata nella presunzione. Diciamo che arriva alla finale nella maniera giusta. Il Real è forte, ma ha dimostrato durante il suo cammino di avere qualche punto debole. E Max Allegri li sa individuare come pochi, soprattutto li sa sfruttare a proprio vantaggio. Ecco perché sono abbastanza fiducioso, fermo restando che il Real è il Real».
Federico Di Francesco (arbitro di basket di serie A): «Sono tifoso della Roma, ma a Cardiff spero vinca la Juventus. Non solo perché è una squadra italiana. Penso che sia strutturata per mettere in bacheca anche la Champions. E poi i bianconeri hanno fame, mi sembrano più motivati di quelli del Real. Penso a Bonucci e Dybala, due di quelli che hanno stimoli a iosa per centrare una vittoria che darebbe prestigio a tutto il calcio italiano».
Edy Bivi (ex calciatore del Pescara): «Una finale sfugge a qualsiasi lettura tecnica. Gli aspetti mentali e psicologici sono fondamentali. Belle finali sul piano tecnico non ne ricordo, sono sempre tese o tattiche. Si gioca sugli episodi e penso che questa non sfuggirà alla regola. La Juve, a mio avviso, potrebbe giocare meglio per il potenziale a disposizione. Ma vince sempre e va bene, specialmente in Italia. Ha la sicurezza della difesa che non prende gol e la trasmette anche all’attacco che quindi quando segna fa la differenza. Il Real da sempre fa spettacolo; non gli interessa tanti difendere, ma attaccare. Fare gol. E quindi lascia qualcosa agli altri. La difesa della Juve o l’attacco del Real? Bel rebus! Decideranno gli episodi».
Massimo Epifani (allenatore del San Nicolò): «Sono di parte, perché sono un ammiratore di Massimiliano Allegri. E quindi dico Juve. Volendo essere un attimino più oggettivo, dico lo stesso Juve perché in una gara secca è più facile neutralizzare il potenziale tecnico del Real che è notevole».
Donato Di Campli (agente di calciatori): «Penso e credo che la Juventus possa farcela».
Carlo Di Renzo (agente di calciatori): «Non sono tifoso della Juve, ma penso che questo sia l’anno buono. Arriva alla finale nella migliore condizione possibile».
Consuelo Mangifesta (ex pallavolista): «Sono juventina fino al midollo osseo. E andrò a Cardiff, ho trovato posto nello Juventus club del gruppo parlamentare. Spero di portare bene ai ragazzi, è la prima volta che vado all’estero per seguirli. Io punto su Mandzukic, è lui l’emblema della squadra: lo spirito di sacrificio abbinato a qualità tecniche e fisiche. E poi… tra qualche mese sarò a Vinovo. Mi hanno invitato per un’intervista a JTV e porterò uno dei trofei vinti in carriera che finirà nel Museo dello Stadium».
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