Il Lanciano perde il sinistro magico

L’ex capitano va a Vercelli: «Ho scelto per la famiglia»

Se n’è andato anche il capitano. Un addio annunciato quello di Carlo Mammarella alla Virtus Lanciano. In tarda mattina l’accordo per la risoluzione del contratto, il saluto ai compagni, la conferenza stampa con Valentina Maio al Biondi e in serata il viaggio in treno: destinazione Vercelli dove da oggi indosserà la maglia della gloriosa Pro alla corte di Foscarini. E sabato subito la sfida contro lo Spezia: Mammarella contro Piccolo, duello tra ex rossoneri sulla fascia!

La storia d’amore tra Mammarella – 34 anni il prossimo 29 giugno – e la Virtus Lanciano si è chiusa dopo otto anni. Era l’estate del 2008 quando il terzino di San Giovanni Teatino è stato messo sotto contratto dalla Virtus, appena ripescata in Prima divisione, su consiglio dell’allora tecnico frentano Eusebio Di Francesco. Era svincolato dopo l’esperienza alla Salernitana. Negli anni non sono mancate le occasioni per dire addio alla Virtus: diverse le offerte vantaggiose arrivate a Carlo Mammarella che le ha sempre rifiutate perché si trovava bene a Lanciano e con la famiglia Maio. Negli ultimi mesi qualcosa nel rapporto con la società si è incrinato. E la svolta delle ultime settimane – ovvero il ridimensionamento del budget annuale della società – , per come è maturata, è risultata indigesta a chi per 254 partite, tra campionato e coppa Italia, ha indossato la maglia rossonera fino a diventare il simbolo della Virtus Lanciano in serie B. Ha lasciato da gran signore: con una conferenza stampa insieme alla presidente Valentina Maio. Ha ringraziato tutti, evitando di fare polemiche. Mettendo da parte le ruggini degli ultimi tempi. Si è commosso il capitano, ha trattenuto le lacrime. «Per la prima volta ho scelto mettendo in primo piano la famiglia e il suo futuro», ha detto. «Le altre volte avevo deciso diversamente, ma questa volta non ce l’ho fatta». Una giornata, domenica, per valutare l’offerta della Pro Vercelli – arrivata dopo la partita di sabato scorso – e poi la trattativa con la famiglia Maio per la risoluzione del contratto, iniziata lunedì sera e definita ieri mattina. A Vercelli contratto fino al 2018, altri due anni e mezzo a cifre di certo superiori a quelle che la Virtus gli avrebbe garantito. Quasi mezzo milione di euro complessivamente.

L’amarcord. Carlo Mammarella è stato un valore aggiunto come giocatore, grazie a quel sinistro che è tutt’ora uno dei migliori della serie B. Ma con la piazza si è creata negli anni un’empatia particolare.

Dopo la promozione in B alcuni sportivi hanno sostituito la scritta via Milano con via Carlo Mammarella per ringraziarlo della dedizione verso i colori rossoneri.

I tifosi lo chiamano Dindon, dopo la semifinale play off di Lega Pro nel 2012, l’anno della storica promozione in B. Dindon da una canzone dei tifosi della Juventus cantata assieme agli sportivi frentani durante il viaggio di ritorno dalla Sicilia. In città ha trasferito anche la famiglia: moglie e due bambine.

Il legame speciale tra Mammarella e Lanciano nasce ovviamente dalle prodezze in mezzo al campo: dal primo gol della Virtus segnato in serie B, nell’agosto del 2012 a Padova; dalla rete segnata al Granillo di Reggio Calabria, sempre nel 2012, quella che ha regalato ai rossoneri il primo successo in serie B. Fino al gol partita del girone d’andata contro l’Ascoli, su punizione. Già, i calci da fermo sono stati il suo marchio di fabbrica: punizioni o calci d’angolo. Ogni occasione era buona per regalare assist ai compagni. Ventuno i gol segnati in campionato, tra Prima divisione e serie B; innumerevoli gli assist confezionati dal sinistro magico che nel 2014 gli ha permesso di vincere anche il Pallone d’oro abruzzese , il premio ideato e organizzato dal quotidiano il Centro.

Addii in serie. Il gruppo storico che ha trascinato la Virtus in questi anni ha perso il suo leader, quello che ci ha messo sempre la faccia. L’addio di Mammarella segue quelli di Piccolo (Spezia), Paghera (Avellino) e Di Cecco (Catania), i giocatori più in vista dele ultime stagioni che hanno fatto le valigie a gennaio. Praticamente si è sfaldato il gruppo che ha fatto la fortuna della Virtus. Via un altro fedelissimo di Roberto D’Aversa a cui il terzino era legato in maniera particolare. La reazione della piazza – comunque già preparata al divorzio – si è manifestata sui social network: innumerevoli i messaggi d’affetto per il terzino dal sinistro fatato.

@roccocoletti1

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