Il Lanciano prima sbaglia e poi s’inchina al Latina

Palo di Vastola, gol fallito da Gatto: Dellafiore interrompe la serie positiva

LATINA. La doppia cifra non arriva: il decimo risultato utile consecutivo per il Lanciano è una chimera. Infatti, dopo un filotto di nove gare senza sconfitta, i rossoneri si inchinano al Latina di Breda, in gol con Dellafiore, che ottiene il primo successo della sua gestione.

Il Lanciano scende dal quinto al sesto posto, ma resta comunque in piena zona play off, anche se la prestazione dei frentani è stata decisamente deludente. Nulla in più rispetto agli standard. Il primo tempo è una noia mortale: si gioca pochissimo, i ritmi sono bassi e il Lanciano si adegua a quelli che impone, si fa per dire, il Latina.

Il pallone “scotta” per i nerazzurri, inesorabilmente ultimi in classifica e con la paura di perdere l’ennesima partita. Il pubblico comincia a mugugnare e non si scalda neppure con le timide conclusioni di Pettinari (torsione, sugli sviluppi di un corner, che termina sull’esterno della rete, 3’) e di Petagna, che sfiora il bersaglio grosso con un diagonale dal limite al 14’.

E il Lanciano, appunto, non fa nulla per cambiare le cose. Il 4-3-3 di D’Aversa diventa spesso un 4-5-1, con Thiam e Piccolo che si scambiano spesso la posizione e lasciano Gatto fuori dalla manovra, anche per volontà dell’ex Pisa. Funziona bene la difesa, che neutralizza le sporadiche e lente azioni offensive dei pontini, mentre il centrocampo è estremamente nervoso e si becca due “gialli” evitabilissimi e pesanti con Paghera e Vastola. Ammonizione che va a prendersi anche Mammarella, tre secondi prima di uscire per infortunio e lasciare il posto a Nunzella: non cambia nulla tatticamente, ma con il Crotone il capitano non ci sarà.

E’ qui che il Lanciano comincia a giocare e non è un caso che appena si scrolla la ruggine di dosso, la formazione di D’Aversa mette alle corde il Latina. Mancando il gol in due occasioni: prima per sfortuna, vedi la base del palo colpita da Vastola in spaccata al 33’, e poi per l’imprecisione di Gatto, che tre giri di lancette più tardi, vanifica in malo modo un contropiede di Piccolo.

Sembrava fosse il preludio ad una ripresa di tutt’altra pasta per i rossoneri, che però confermano l’approccio blando ed approssimativo della prima frazione anche nel secondo tempo. E stavolta, a differenza dei primi 45’, il Latina ci crede di più, strigliato in maniera forte da Breda all’intervallo. Il Lanciano, invece, viaggia al piccolo trotto e prova ad approfittare di spazi che i padroni di casa non lasciano. Il centrocampo gira poco, Di Cecco e Vastola invertono spesso il proprio ruolo, ma i nerazzurri non abboccano. E trovano l’episodio che sblocca il match al minuto 11.

Fatale ai rossoneri un calcio piazzato, il quinto angolo della partita del Latina: Petagna prende il tempo al diretto marcatore, ma trova il gran colpo di reni di Nicolas che però non riesce a bloccare la sfera – sarebbe stato contro la legge di gravità – e dunque capitola sul tap-in di Dellafiore, il più lesto ad avventarsi sul pallone. Immobile la difesa del Lanciano, immobilismo che attanaglia tutta la squadra frentana che non riesce ad uscire fuori da uno strano impasse.

D’Aversa non rischia e per cercare la reazione si affida a Grossi per uno spentissimo Gatto. Neppure l’ingresso dell’ex Brescia, però, sposta l’inerzia del match. Anzi, il Latina ci mette più caparbietà del Lanciano, che non crea un pericolo, che sia uno, ad un Farelli che vive un pomeriggio di assoluta tranquillità.

Nella girandola dei cambi Breda serra i ranghi, inserendo gente votata alla difensiva, mentre D’Aversa manda in campo, a dieci dal termine, l’attaccante Monachello. Ma l’attaccante agrigentino non è l’uomo della Provvidenza ed il Lanciano riassapora così il gusto amaro della sconfitta.

Marco Tersigni

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