Il mondo del calcio piange Perani e Massa 

Addio all’ex ala del Bologna dell’ultimo scudetto e alla stella del Napoli di Vinicio che sfiorò il tricolore

PESCARA. Sono volati in cielo lo stesso giorno, Marino Perani e Giuseppe Massa. Due lutti a poche ore di distanza per il calcio italiano. Perani, ex ala del Bologna, 77 anni, (compagno di squadra del pescarese Bruno Pace) mentre Massa, classe 1948, è stato colpito da un malore, forse un infarto, mentre era in auto. Dal piede destro di Perani, dopo una percussione sulla fascia, nacque l'azione del raddoppio nell'unico spareggio-scudetto nella storia della Serie A, vinto dal Bologna sull'Inter nel 1964. Dopo Ezio Pascutti, scomparso a inizio anno, se ne va in quest'anno che sembra dire bene ai rossoblù un'altra colonna della squadra che giocava come si gioca in Paradiso, disse una volta il suo allenatore Fulvio Bernardini. A centrocampo c'era Giacomo Bulgarelli, davanti Nielsen e Haller, Perani giocava con il numero 7 e, proprio con Pascutti, formava una gran coppia di esterni. Prima della sfida contro l'Inter di Herrera, Bernardini gli disse di occuparsi di Facchetti: «Lo devi contenere, poi riparti e lo fai impazzire». Fu una delle chiavi del successo, l'ultimo dei sette trionfi del Bologna in A, un momento glorioso che è ancora nella memoria di tanti bolognesi. Nato in val Seriana, cresciuto nell'Atalanta, costò al presidente Dall'Ara circa 80 milioni. Dopo una parentesi al Padova di Nereo Rocco tornò in Emilia dove giocò dal 1960 al 1974 per 415 partite, diventando il quinto giocatore con più presenze di sempre nel Bologna. Perani ha collezionato quattro presenze in azzurro e la partecipato agli sfortunati Mondiali del 1966. Ha allenato per due volte anche il Bologna, portandolo fino a un 7° posto. Vinse un campionato di B con il Parma, negli anni Ottanta.
Massa, anch’egli ala destra, dopo aver contribuito alla promozione in A della Lazio, formando una fortissima coppia con Giorgio Chinaglia, passò all'Inter e, dopo due anni, sbarcò al Napoli di Vinicio. Fu uno dei protagonisti di quegli anni in cui gli azzurri sfiorarono lo scudetto e vinsero la Coppa Italia 1976, arrivando l'anno successivo fino alla semifinale di Coppa delle Coppe.