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Il Pescara di Zeman: pressing e corsa per risorgere

Domani contro il Genoa si passa al 4-3-3, spazio a Fiorillo e a Bovo. Bloccata la vendita di Milicevic

PESCARA. Sarà dura per Zdenek Zeman evitare la retrocessione, ma di certo la sua presenza non passerà inosservata. A partire dalla gara di domani pomeriggio contro il Genoa in campo si vedrà un Pescara rivisitato a fondo negli uomini e nella disposizione. E, comunque vada, da qui alla fine del campionato la squadra non cambierà pelle: quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti per tentare il miracolo. Ieri, durante la conferenza stampa, il boemo ha spiegato che la cattiva sorte ha contribuito al tracollo dell'undici di Massimo Oddo.

Un modo per affermare che il lavoro dell'ex allenatore non è stato affatto da buttare. Poi, dalla carezza, si è passati alla critica velata. «Il Pescara ha cambiato spesso atteggiamento, invece bisogna conservare una precisa identità». Al contrario il suo 4-3-3 accompagnerà i biancazzurri fino a quando il tecnico di Praga siederà sulla panchina del Delfino. Vietato far circolare troppo il pallone in orizzontale, si punterà sulle verticalizzazioni, sui tagli e soprattutto sui movimenti senza palla che dovranno dettare i passaggi. Difesa alta, riconquista immediata del pallone e pressing asfissiante. Ecco alcuni punti cardine del credo zemaniano che per essere applicato necessita di uno stato di forma eccellente. Questo è un altro aspetto che renderà interessante il match col Genoa. L'appuntamento di domani sarà un test importante per verificare la condizione fisica dei biancazzurri, chiamati a reagire dopo le ultime due umilianti prestazioni (11 gol subìti da Lazio e Torino). Ma il punto di rottura tra Oddo e Zeman riguarda un preciso aspetto.

Il primo insiste sull'idea di un calcio non schematizzato che lascia libertà ai calciatori. Zeman, al contrario, punta sulla ripetitività delle azioni provate e riprovate durante gli allenamenti. In questo modo il boemo crea gli automatismi che vengono riproposti fedelmente in partita.

Le scelte. Si gioca domani e Zeman ha poco tempo per studiare le caratteristiche dei calciatori. In ogni caso, qualche idea se l'è già fatta. Ad esempio, tra i pali ci sarà l'avvicendamento con Bizzarri che cederà il posto a Fiorillo. Al centro della difesa spazio a Bovo e Fornasier, mentre sulle corsie laterali verranno confermati Zampano e Biraghi. Nel centrocampo a tre, probabile l'impiego di Memushaj e Verre nel ruolo di mezze ali, mentre il play maker sarà Brugman. La novità è che il boemo ha bloccato la cessione di Hrvoje Milicevic, 23enne croato che era in procinto di trasferirsi all'estero. Pare che il nuovo tecnico abbia visto in lui potenzialità inespresse che potranno rivelarsi utili in futuro. In attacco, con Gilardino non al top, la punta centrale dovrebbe sarà Caprari, mentre Benali e uno tra Kastanos e Mitrita saranno gli esterni offensivi.

L'ambiente. Un altro motivo di interesse riguarda l'atmosfera che si respirerà domani allo stadio Adriatico. Probabilmente si giocherà in un clima surreale, dal momento che per la prima volta il Pescara non potrà contare sul sostegno della curva Nord. Nei giorni scorsi i Pescara Rangers, gruppo storico della tifoseria biancazzurra, hanno comunicato la scelta di non entrare più allo stadio nelle partite casalinghe. Saranno presenti soltanto in trasferta.

L'avversario. Se il Pescara è in caduta libera, di certo il Genoa non se la passa bene. Nelle ultime dieci partite i rossoblù hanno collezionato tre punti (sette sconfitte e tre pareggi) e l'ultima vittoria risale allo scorso 27 novembre (3-1 in casa contro la Juventus), mentre lontano dalle mura amiche il successo manca dal 2 ottobre (1-0 sul campo del Bologna). Il presidente Preziosi è in agguato e se il Genoa dovesse perdere all'Adriatico quasi sicuramente Ivan Juric verrebbe sollevato dall'incarico. L'allenatore potrebbe passare al 4-2-3-1 con Lamanna tra i pali, Izzo, Burdisso, Munoz, Laxalt in difesa, Cataldi e Hiljemark in mediana e il trio Lazovic-Rigoni-Palladino e Simeone. Assenti Veloso, Perin, Taarabt, Gentiletti e Ntcham, mentre Juric recupera in extremis Biraschi.

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