Il Pescara frena ma resta in vetta

Non basta la rete di Ganci, il Taranto rimonta nella ripresa.

PESCARA. Altro che fuga! Il Pescara ha rallentato la corsa. Solo un pareggio contro il Taranto, il primo per i biancazzurri dopo cinque vittorie di fila in casa. Resta in vetta alla classifica, al fianco del Verona, e rischia di essere agganciato questa sera dal Portogruaro. Non il miglior Pescara, magari nemmeno tanto fortunato. E comunque ai punti avrebbe meritato la vittoria. Basti pensare che il portiere Pinna è stato praticamente inoperoso, mentre il collega Bremec qualche parata l’ha dovuta fare. Sta di fatto che l’1-1 ha fotografato una partita non bella in cui i biancazzurri si sono espressi dignitosamente nel primo tempo e meno nel secondo. Sono stati meno brillanti del solito al cospetto di un Taranto opaco nei primi 45’ di gioco e reattivo nella ripresa. Un passo indietro. Manovra meno sciolta e secondo tempo in cui si è notato un certo calo atletico. Bene in difesa, non altrettanto nella metà campo rossoblù. Un film già visto per lunghi tratti con un finale diverso, almeno tra le mura amiche.

Il Pescara per l’undicesima gara di fila - ovvero sempre in campionato - è andato in vantaggio: ha fatto la partita, ha avuto le occasioni migliori e ha sbloccato il risultato con una rete di Ganci sotto porta (sembra suo l’ultimo tocco nel contrasto nell’area piccola con l’ex teramano Migliaccio). Poi, si è fermato. Già i ritmi di gioco del primo tempo non sono stati elevati, nella ripresa ha rallentato, favorendo la reazione di un Taranto tanto tecnico quanto compassato. Un ritorno controllato abbastanza agevolmente dalla capolista. Che, però, è stata punita da un rimpallo in area, quello che ha liberato al tiro il 18enne Nicola Russo, entrato da poco al posto di Scarpa. L’attaccante tarantino è stato freddo e preciso davanti al portiere, realizzando la prima rete tra i professionisti, quella dell’1-1. Si tratta del quinto pareggio nelle ultime sei gare per i rossoblù di Brucato. Per l’ennesima volta, quindi, il Pescara si è fatto raggiungere, ma, a differenza, delle precedenti partite all’Adriatico-Cornacchia è mancata la reazione.

Quella forza, mentale e fisica, necessaria per tornare all’assalto dell’avversario e piegarlo, come era già accaduto contro il Ravenna e la Ternana. Va riconosciuto il giusto merito al Taranto, che si è difeso in maniera ordinata, ma è altresì vero che la squadra di Cuccureddu non è andata oltre la buona volontà. Qualche sporadica occasione, senza particolare convinzione. Senza quella pressione agonistica capace di mettere alle corde la retroguardia ospite. A nulla sono serviti i cambi del tecnico: Zizzari per Sansovini al centro dell’attacco non è stata un’idea efficace. Men che meno lo è stata quella di passare dal 4-4-2 al 4-3-3 con l’inserimento in corsa di Zappacosta e di Artistico. Anzi, il Pescara si è allungato in mezzo al campo, perdendo l’efficacia della sua azione. Paradossalmente, ha favorito il Taranto alle prese con punti di riferimento ben precisi.

Sarebbe servito il talento di Marco Verratti per inventare qualche giocata negli ultimi venti metri, ma il baby di Manopello (in settimana compirà 17 anni) è in infermeria. E così è finita 1-1 con l’abbraccio della curva Nord, che ha apprezzato l’impegno, e con un punto che permette di allungare la striscia positiva e di conservare il primato in classifica. Resta l’occasione sciupata per mettersi alle spalle il Verona, ma siamo appena all’undicesima giornata e i giochi sono tutti da fare. Domenica i biancazzurri saranno di scena a Cosenza, poi ci sarà lo scontro diretto con gli scaligeri nel posticipo serale del 16 novembre.