Il Pescara respira, il deferimento è soft 

Scampato il rischio penalizzazione ed esclusione dal campionato, il Delfino adesso potrebbe essere punito con una multa 

PESCARA. Quando nella giornata di ieri è arrivata la Pec della Procura Federale con il deferimento del Pescara per la questione relativa alle plusvalenze, qualcuno sperava fosse un pesce d’aprile ed invece era tutto vero. Non che l’atto non fosse atteso, ma quando arriva l’ufficialità non fa mai piacere. Poi però leggendo la mail ecco la bella notizia: non c’è più il temutissimo comma 2, ma solo il comma 1 dell’articolo 31.
Niente esclusione. Tradotto, il Pescara non rischia le sanzioni più gravi che andavano fino all’esclusione dal campionato. Un sospiro di sollievo grande così, che non potranno però tirare Parma e Pisa che hanno mantenuto il capo d’incolpazione più grave (vedi l’articolo a pagina 35). Al Pescara viene dunque contestata la violazione del comma 1 dell’articolo 31, ossia «il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali o i comportamenti diretti ad eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica», come si legge nel suddetto articolo.
«Salvo l’applicazione delle più gravi sanzioni previste dalle norme in materia di licenze Uefa o da altre norme speciali, nonché delle più gravi sanzioni che possono essere irrogate per gli altri fatti previsti dal presente articolo, la società, che commette i fatti di cui al presente comma è punibile, con la sanzione dell’ammenda con diffida».
Penalizzazione scongiurata. Leggendo la norma nessun rischio penalizzazione, ma c’è il caso Chievo ( -3 punti solo per il comma 1 nel 2018). Le 11 società sono state deferite anche per aver violato l’articolo 6 commi 1 e 2. Nell’inchiesta sono 61 le persone fisiche deferite che rischiano una squalifica.
Le operazioni sospette. Sono 11 le operazioni finite sotto la lente di ingrandimento della Procura Federale: Paolo Napoletano dal Pescara al Parma, Cristian Galano dal Parma al Pescara, Fabian Pavone dal Pescara al Parma, Alessandro Martella dal Pescara al Parma, Matteo Brunori dal Parma al Pescara, Marco D'Aloia dal Parma al Pescara, Simone Madonna dal Parma al Pescara per, Davide Cipolletti dal Pescara al Parma, Stefano Palmucci, dal Pescara al Parma, Edoardo Masciangelo dalla Juventus al Pescara, Josè Machin dal Pescara al Parma.
I tempi della giustizia sportiva. Ieri sono arrivati alle società i deferimenti, ma quando ci sarà l’udienza davanti al Tribunale Nazionale Federale? La norma prevede che debbano passare 20 giorni dalla data di fissazione. Ammesso che lunedì 4 aprile venga stabilita la data, il processo non potrà iniziare prima del 24 (salvo abbreviazioni richieste dal presidente del Tribunale, visto che il campionato finirà il 23).
La società. Il presidente Daniele Sebastiani si è da subito detto tranquillo e il deferimento arrivato ieri dimostra che il pensiero del massimo dirigente biancazzurro si fondava su basi solide. Ma come mai nel deferimento non c’è il comma 2? Di sicuro un’attenta lettura di alcuni elementi contabili da parte della Procura Federale ha modificato lo scenario e poi la strategia difensiva dell’avvocato Flavia Tortorella, che non ha chiesto di far ascoltare nessuno prima del deferimento, potrebbe aver aiutato.
Il Pescara, tramite una nota, ha ribadito il concetto più volte sottolineato dal presidente Daniele Sebastiani. «La società è certa di poter chiarire nelle sedi opportune ogni aspetto di interesse, sicura di aver sempre operato nel rispetto delle leggi statali e delle normative federali che disciplinano gli ambiti gestionali ed economici, nonché in conformità con le disposizioni regolamentari in materia di tesseramento e trasferimento dei calciatori». Non resta che attendere il processo, ma di sicuro le gambe tremeranno molto meno.
Enrico Giancarli