Il Pescara si arrende senza lottare

I biancazzurri in nove, la Ternana ha vita facile. Il Verona è a +7

TERNI. Può una squadra di calcio chiudere una partita senza aver mai indirizzato un pallone verso lo specchio della porta? La risposta è sì. E’ accaduto al Pescara sconfitto a Terni e agganciato al secondo posto della classifica proprio dalla Ternana.
Nemmeno una conclusione in porta con l’aggravante di aver giocato con tre attaccanti. Male, malissimo il Pescara. Primo passo falso della gestione di Eusebio Di Francesco. Il tanto auspicato salto di qualità non è arrivato. Anzi, il Pescara ha perso lo scontro diretto, chiudendo la gara in nove uomini per le espulsioni di Ganci e Vitale, quantomeno ingenue.

Il tutto nella domenica in cui la capolista Verona ha pareggiato in casa, contro il fanalino di coda Potenza, portando da sei a sette i punti di vantaggio. Un mezzo disastro. Nella fase più delicata della stagione, i biancazzurri sono ancora lì a mordersi le mani per il gol che non arriva. Una costante, sia con Cuccureddu sia con Di Francesco. Segnano con il contagocce. E non è nemmeno il caso di gettare la croce solo addosso agli attaccanti, perché di grosse occasioni non ne hanno avute finora.

Il Pescara fa la partita, attacca, ma non conclude. Hai voglia a giocare con tre punte; hai voglia a inserire altri giocatori con vocazione offensiva. Non arriva alla stoccata vincente anche perché manca l’ultimo passaggio, quello in grado di liberare la punta al tiro. Né ci sono attaccanti in grado di determinare la superiorità numerica con giocate singole.
Un bel problema se si considera che il Verona se ne va e alle spalle le rivali si fanno minacciose. E poi due espulsioni sono davvero tante. Incredibile quella di Ganci, all’inizio della ripresa, con la squadra tornata in campo decisa a recuperare lo svantaggio. La gomitata rifilata a Imburgia nel saltare per colpire la palla di testa è stata tanto plateale quanto inutile.

Imperdonabile per un giocatore con un passato in categoria superiore. Anche il rosso a Vitale è figlio di una disattenzione e di un errore grossolani. La sconfitta del Liberati è una mazzata tra capo e collo per le ambizioni del Pescara che vede il primo posto allontanarsi sempre di più senza riuscire a risolvere il problema del gol che è figlio di errori strutturali nella costruzione della squadra. Carenze che non sono state colmate durante il mercato di gennaio.

La partita non è stata bella. Il Pescara l’ha cominciata con il piglio giusto, cercando di imporre il proprio gioco. Qualche iniziativa buona, alcune azioni fermate dall’assistente per fuorigioco dubbi. E poi alcuni sbandamenti in difesa, specialmente nella zona presidiata da D’Alterio.
La Ternana ha creato grattacapi soprattutto a sinistra con Walter Piccioni che ha messo in ambasce il terzino arrivato dal Portogruaro. E nel finale di tempo, al 40’, proprio Piccioni, di testa, ha fornito l’assist vincente a Fabio Concas che ha bruciato sul tempo Mengoni in area con un tocco che ha messo fuori causa Pinna.

Il Pescara è ripartito bene nel secondo tempo. Tanta pressione, molto possesso palla e... nessun tiro in porta. Poi, l’espulsione di Ganci. La reazione è stata decisa da parte dei biancazzurri che hanno costretto la Ternana sulla propria trequarti campo. Al 16’ l’altra espulsione di Vitale. Nonostante la doppia inferiorità numerica, Olivi e soci hanno continuato ad attaccare, ma senza mai impensierire Visi. Grossa prova temperamentale, certo. Ma zero gol. E alla fine è arrivato anche il raddoppio di Tozzi Borsoi. Adesso, il Pescara ha anche gli scontri diretti a sfavore con i rossoverdi, decisivi in caso di arrivo a pari punti.