pescara

Infortuni a ripetizione, ma Zeman tira dritto

Bahebeck e Gilardino fuori uso, ma il boemo non getta la spugna: «Dobbiamo vincere qualche partita»

PESCARA. «Dobbiamo giocare partita per partita. Non possiamo vincerle tutte, ma vorrei vincerne qualcuna per dimostrare il valore della squadra». Zdenek Zeman non ha alcuna intenzione di chiudere la stagione in maniera anonima. Ieri il tecnico boemo, intervenuto su RadioDue nel corso del programma “Non è un paese per giovani”, ha cercato di spronare i biancazzurri. Chiaramente, bisogna fare i conti con la realtà. Lo spessore della rosa e la tenuta atletica precaria dei calciatori non autorizzano a sperare in un’inversione di tendenza. Un quadro reso ancora più drammatico dai numerosi infortuni che continuano a tormentare l’allenatore. In particolare, come è accaduto al suo predecessore, Zeman non potrà contare su alcuni attaccanti che avrebbero potuto dare una piega diversa al campionato del Delfino. Nel girone di andata, Massimo Oddo ha potuto schierare Bahebeck solo in quattro gare (circa 130 minuti). Poi il francese, ingaggiato l’estate scorsa per rimpiazzare Gianluca Lapadula, si è ristabilito giocando altre tre partite.

Il 1° febbraio nel corso del match con la Fiorentina, un nuovo stop che lo ha costretto a fermarsi. Da allora si sono perse le sue tracce. Il guaio al polpaccio non è stato ancora risolto. Il centravanti di proprietà del Paris Saint Germain continua a lavorare a singhiozzo e a sottoporsi ad esami di controllo. Zeman lo considera adatto al suo gioco e spera di riaverlo presto, ma di certo domenica contro l’Udinese non sarà a disposizione. Intanto, domani Alberto Gilardino verrà operato a Roma dal professor Giuliano Cerulli. L’intervento di pulizia lo costringerà a restare lontano dai campi per circa due mesi. In pratica, l’avventura in Abruzzo dell’attaccante di Biella può ritenersi già conclusa, tant’è che a breve i dirigenti potrebbero sedersi al tavolo con gli agenti di Gilardino e risolvere il contratto con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza. Una vera e propria maledizione per la società che durante il mercato di gennaio lo aveva acquistato per potenziare il reparto offensivo. Da quando è arrivato, Gilardino è sceso in campo solo a Napoli per settanta minuti prima di essere sostituito da Cerri, l’altro volto nuovo del mercato di riparazione che per fortuna gode di buona salute (due reti all’attivo). Lo stesso non può dirsi per altri due attaccanti dell’organico: Mitrita e Pepe. Il primo, ormai da alcuni mesi, è alle prese con un’infiammazione al tendine rotuleo che non gli consente di allenarsi con regolarità. Pepe, invece, sembra proiettato verso una conclusione anticipata della sua esperienza nel Pescara. Il solito problema al ginocchio continua a tormentarlo e le dure sedute di Zeman non sembrano la medicina adatta per rimetterlo in pista.

Dunque, nella fase più delicata del torneo, quando le partite sono sempre più decisive, la squadra presenta numerose criticità. Gli infortuni sono stati una costante di questa stagione. Se Zeman avesse potuto schierare Gilardino e Bahebeck in buone condizioni fisiche, forse qualcosina in più si sarebbe potuta fare. Al contrario, solo un miracolo potrà impedire all’Empoli di festeggiare la permanenza in A. I toscani si avviano a conquistare il traguardo con una media di 0,81 punti a partita. Un campionato anomalo, dove la quota salvezza rischia di crollare sotto i 30 punti. Una battaglia così poco combattuta non si vedeva dal 2010, quando l'Atalanta, terz’ultima a fine anno, finì in B con 31 punti, 6 in meno del Bologna che si salvò. Insomma, per i biancazzurri l’annata potrebbe essere ricordata come la stagione dei rimpianti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA