Janelidze chiede strada a Roseto 

Sharks domani a Cagliari contro l’ex pivot rosetano: «Biancazzurri forti e temibili sotto canestro»

ROSETO. Il Roseto Sharks va in Sardegna a giocare domani, per un match che fino ad un mese fa sembrava facile sulla carta, e che invece facile non sarà. Al PalaPirastu, Roseto affronterà Cagliari, squadra che nell’ultimo periodo è passata dallo status di “sparring partner” a quello di “mina vagante”. Due le mosse che hanno provocato l’evoluzione: il cambio della guida tecnica, con l’esordiente Iacozza in panchina al posto del più esperto Paolini, e poi l’aggiunta sotto le plance di un giocatore come Giga Janelidze, che proprio a Roseto giocò quattro stagioni fa. Un impatto molto positivo come confermano i suoi numeri da cagliaritano: quasi 15 punti e 5 rimbalzi di media tirando col 64% da 2 ed il 47% da 3. Janelidze, col suo arrivo sono arrivati i risultati amplificando una spiccata vocazione a giocare parecchi palloni dentro l’area. «Arrivare a Cagliari era per me un’occasione da cogliere al volo, visto che a Trieste in serie A giocavo pochissimo. Sull’isola poi, si è creato un ottimo rapporto col gruppo; poi ovviamente sono arrivate quelle vittorie che hanno fatto risalire l’entusiasmo intorno a noi». Col nuovo assetto da metà dicembre, Cagliari ha vinto a Piacenza, battuto Jesi, lottato contro Fortitudo e Montegranaro, per arrivare a domenica scorsa quando ha mandato fuori giri Forlì, sfondando il muro dei 100 punti segnati fuori casa, naturalmente vincendo ancora: «Abbiamo ritrovato un po’ di allegria con questi risultati positivi, che ci hanno confermato che per la salvezza ci siamo anche noi». Sardi considerati come una squadra dal dna guerriero; con quale spirito si presenterà alla palla a due col Roseto? «Dovremo giocare con intelligenza, contro una squadra giovane ed aggressiva che corre tanto e si presenta sempre a rimbalzo offensivo coi suoi saltatori», ragiona Janelidze, che prosegue: «Dovremo giocare con intelligenza e controllare il ritmo, muovere bene la palla e non concedere facilmente le seconde occasioni: tutte cose che Roseto potrebbe soffrire». Janelidze ha un ricordo particolare del suo anno a Roseto in A2 Silver? «Fu un anno super: ero solo un ragazzino di 19 anni, praticamente alla prima esperienza da professionista, ma mi trovai benissimo, sia in città dove ho ancora tanti amici con cui mi sento regolarmente che in campo, dove ebbi modo di mettermi in mostra. Chissà che le nostre strade prima o poi non si rincontrino».
Marco Rapone
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